Il candidato sostenuto dal partito AKEL è stato battuto al ballottaggio delle elezioni presidenziali cipriote, ma i comunisti non ci stanno e lanciano la campagna di solidarietà per il terremoto in Turchia come segnale distensivo.

Il 12 febbraio ha avuto luogo il secondo turno delle elezioni presidenziali nella Repubblica di Cipro, l’entità statale che occupa la parte meridionale dell’isola. Di fronte si trovavano Andreas Mavroyiannis (a sinistra nella foto), ex ambasciatore di Cipro presso le Nazioni Unite, sostenuto dai comunisti del Partito Progressista dei Lavoratori (Ανορθωτικό Κόμμα Εργαζόμενου Λαού; Anorthotikó Kómma Ergazómenou LaoúAKEL), e Nikos Christodoulides (destra), ex ministro degli Esteri, sostenuto da una coalizione di forze moderate di centro-sinistra capeggiate dal Partito Democratico (Δημοκρατικό Κόμμα; Dimokratikó KómmaDIKO).

Sfruttando il vantaggio ottenuto nel primo turno del 5 febbraio, e come previsto dai sondaggi della vigilia, Christodoulides ha ottenuto il mandato presidenziale con il 51,92% delle preferenze, battendo Mavroyiannis per circa quindicimila schede. I comunisti di AKEL non sono dunque riusciti a ripetere l’impresa del 2008, quando Dīmītrīs Christofias conquistò la presidenza, ma l’esito elettorale dimostra che quasi la metà del Paese sostiene il progetto di riappacificazione con la parte turca dell’isola in vista di una futura riunificazione. Nikos Christodoulides entrerà ufficialmente in carica a partire dal 1º marzo, quando prenderà il posto del presidente uscente Nikos Anastasiadīs, che ha raggiunto il limite dei due mandati previsto dalla Costituzione.

Nonostante la sconfitta elettorale, AKEL continuerà a sostenere il suo progetto e ad opporsi ai nazionalisti greci che invece vorrebbero lo scontro con i turchi, che porterebbe unicamente alla divisione definitiva dell’isola. Non a caso, AKEL è anche l’unico dei principali partiti greco-ciprioti ad utilizzare sia il greco che il turco nei propri documenti ufficiali, e ad intrattenere relazioni stabili con le formazioni politiche della Repubblica Turca di Cipro del Nord.

Il distruttivo terremoto che ha recentemente colpito la Turchia e la Siria ha rappresentato dunque una valida occasione per lanciare un segnale di distensione verso Ankara, che sostiene la Repubblica Turca di Cipro del Nord e ne garantisce la difesa attraverso il proprio contingente militare. Sin dalle prime ore dopo il terremoto, AKEL ha diramato un breve comunicato stampa per esprimere la propria solidarietà con la Turchia e la Siria: “Condividiamo la particolare preoccupazione della comunità turco-cipriota per quanto riguarda il crollo di un albergo in cui alloggiavano circa 25 studenti turco-ciprioti [in realtà 39, ndr] in gita scolastica in Turchia. Esprimiamo la nostra speranza e l’augurio di avere presto buone notizie sulla loro sorte. Auguriamo loro coraggio ed esprimiamo i nostri sentimenti di solidarietà alle loro famiglie e alla comunità turco-cipriota in generale”, vi si leggeva.

L’8 febbraio, il partito AKEL ha lanciato una campagna di solidarietà con le vittime del terremoto al fine di raccogliere materiali di prima necessità e donazioni. “Chiediamo al popolo cipriota di esprimere la propria solidarietà sostenendo tutti gli sforzi per aiutare le vittime del terremoto”, si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale della formazione politica. Il partito ha organizzato raccolte di beni di prima necessità nelle principali città di Cipro e ha messo a disposizione un conto bancario per la raccolta fondi.

Il 10 febbraio, AKEL e altri dieci partiti ciprioti, provenienti sia dalla parte greca che da quella turca, hanno rilasciato un comunicato congiunto dalla grande importanza simbolica, in cui chiedono ai leader politici della Repubblica di Cipro e della Repubblica Turca di Cipro del Nord di inviare una squadra di soccorso bicomunitaria in Turchia:

In considerazione della tragedia umana che ha colpito la Turchia a causa dei catastrofici terremoti, e soprattutto in considerazione del fatto che migliaia di vite sono in grave pericolo sotto le macerie, compresi alcuni giovani ciprioti, i partiti politici firmatari chiedono urgentemente ai leader delle due comunità attraverso il Comitato tecnico bicomunale per le questioni umanitarie di inviare in Turchia un team bicomunitario congiunto di soccorritori per cercare di salvare la vita delle persone a rischio. Una mossa così stimolante ed efficace costituirebbe la migliore misura di rafforzamento della fiducia che le due comunità potrebbero adottare e attuare in un momento così critico per la vita dei giovani ciprioti”.

Secondo le informazioni pubblicate dal portale Greek Reporter, gli studenti turco-ciprioti coinvolti nel terremoto sarebbero in tutto 39, appartenenti alle squadre maschile e femminile di pallavolo di una scuola della parte turca dell’isola. La stessa fonte afferma che quattro studenti sono sopravvissuti al terremoto, e che ben sedici corpi sono stati recuperati senza vita, mentre non si conosce la sorte degli altri giovani. Inoltre, almeno altri sette turco-ciprioti in altre località della Turchia risultano deceduti, portando a 23 il totale di vittime cipriote del terremoto. Al momento, il conto complessivo delle vittime del terremoto tra Turchia e Siria ha raggiunto quota 34.000.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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