Il Pd formato Schlein non si muove di una virgola dalla lettera scolpita da Letta a nome degli ‘alleati’ atlantici. Sostegno militare al paese ‘aggredito’ e sforzo diplomatico, ma solo per una ‘pace giusta’.

Ucraina, Schlein resta sulle posizioni di Letta

La risoluzione del Pd depositata in Senato in occasione delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue, fa ancora discutere a sinistra.

Il Senato – si legge nel testo – impegna il governo “a continuare ad assicurare il pieno sostegno, con tutte le forme di assistenza necessarie, al popolo e alle istituzioni ucraine; a sostenere un ulteriore rafforzamento da parte dell’Unione europea della pressione collettiva sulla Russia, isolandola, affinché ponga fine ai combattimenti e si ritiri dal territorio ucraino; a favorire attivamente un consistente sforzo politico e diplomatico unitario da parte dell’Unione, per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, basata sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. 

Al di là dell’evidente “cerchiobottismo” della risoluzione dem, che tenta di coniugare il sostegno militare a Kiev con lun richiamo seppur blando a una mediazione europea, risulta in evidente continuità con la posizione espressa in questi medi dal partito.

L’impossibile pace del Pd

Di Fausto Anderlini*

Niente da fare. Tutti buoni propositi in materia sociale, subito subissati dalla posizione sulla questione ucraina e dallo scontro ideologico e di principio sui cd. ‘diritti civili’. Cioè fuffa.

Sull’Ucraina il Pd formato Schlein non si muove di una virgola dalla lettera scolpita da Letta a nome degli ‘alleati’ atlantici. Sostegno militare al paese ‘aggredito’ e sforzo diplomatico, ma solo per una ‘pace giusta

La pace giusta, cosi come i ‘diritti civili’, è un principio assoluto di valore che non ammette deroghe. Come la guerra santa. Presuppone la sconfitta definitiva dell’ingiusto. Nel caso in questione persino la punizione del ‘criminale’, in quanto incarnazione del male e dell’ingiustizia. Ma noi sappiamo, stanti le cose di questo mondo, che l’unica pace reale che mette fine alle ostilità prima della ‘soluzione finale’, è una pace ‘possibile’.

Un compromesso finalizzato a un equilibrio ragionevole delle forze, Che come tale esclude ogni concetto di carattere ‘assoluto’. Mi domando, proseguendo questa linea scellerata, a quanto l’ingaggio militare diretto del nostro paese. E dire che la Schlein viene da una esperienza di partito, quella di Civati, che aveva a nome ‘Possibile’. Possibile che non lo capisca?

* Grazie a Fausto Anderlini

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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