Marquez

Sanna Marin leader finlandese uscente, alle elezioni politiche tra timori forse troppo gonfiati di un pericolo ad est con la Russia, e l’eccessiva esposizione anche finanziaria sul fronte Nato, rischia il posto.

Finlandia, Sanna Marin attende il voto tra minaccia Russia e troppa Nato

La socialdemocratica Marin, idolo dei liberal salottieri di casa nostra, che guardano più alla forma che alla sostanza evidentemente, e dunque hanno chiuso un occhio su diverse pratiche poco edificanti della premier finnica, come la costruzione di un muro anti-migranti, attende le elezioni politiche nel suo paese senza i favori del pronostico, nonostante l’enorme esposizione mediatica. Le ragioni sono molteplici.

Dopo l’invasione dell’Ucraina, la tradizionale politica di neutralità è stata velocemente accantonata dalla Finlandia.
Ma questo ha avuto un costo notevole, in termini di spese per la difesa, scambi commerciali, squilibri geopolitici e, autonomie decisionali in politica estera.

Marin ha spinto sempre più al rialzo la tensione col vicino russo. La premier è arrivata a promettere all’Ucraina aerei da guerra, prima di qualsiasi altro Stato Nato, mentre ancora pubblicamente – nelle cancellerie occidentali- si fingeva di discutere sul tema nel tentativo di prendere tempo.

A queste iniziative troppo estemporanee, nei confini nazionali, hanno risposto i suoi principali avversari: il conservatore Petteri Orpo (della Coalizione nazionale) e la “populista” di destra Rikka Purra (Partito dei finlandesi), accusandola di avere fatto il passo più lungo della gamba.

Anche se -sondaggi alla mano-  l’80% dei finlandesi è a favore dell’ingresso nella Nato, la collocazione geografica del paese, terra di confine col gigante russo, suggerirebbe più un basso profilo per evitare tensioni controproducenti.

E così, tornando ai sondaggi, il partito conservatore di Orpo avrebbe una maggioranza relativa intorno al 21%. La Marin e la formazione populista di Rikka Purra vengono date entrambe al 19%. A seguire poi varie sigle minori con alcune delle quali bisognerà discutere per promuovere un eventuale nuovo governo di coalizione.

Sul tavolo delle trattative c’è  la riforma del welfare, la pressione fiscale e la gestione dei flussi migratori. Oltre poi alle questioni militari.

La spesa per la difesa è aumentata notevolmente, ma sono gli stessi Alti comandi finnici a minimizzare la presunta minaccia russa. Il generale Sami Nurmi ha dichiarato che la maggior parte delle truppe di Mosca lungo la frontiera con la Finlandia, è stata ritirata per essere riposizionata altrove. Non mancano poi le polemiche sulla gestione della trattativa per l’ingresso del paese nella Nato, ottenuta facendo mille concessioni a Erdogan, che ha reso più difficile la possibilità di impartire lezioni agli altri sul rispetto dei diritti civili.

Ma forse, la risposta a tanta spericolatezza da parte di Sanna Marin, è la voce che circola da tempo, che la vedrebbe tra i papabili sostituti di Stoltenberg alla guida della Nato…

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy