Nonostante faccia di tutto per sembrarlo (e ci riesca anche molto bene) Stoltenberg non è un cretino – e soprattutto non lo è chi gli dice cosa deve dire. L’Ucraina, ha detto in conferenza stampa dopo la riunione NATO a Oslo, gode di “un sostegno senza precedenti” grazie al quale le sue truppe saranno in grado di liberare “più territori occupati” (se non ci riescono sono fatti loro, sembra di capire), la NATO sta lavorando “a un pacchetto di sostegno poliennale con robusti fondi” che assicurerà la sua sicurezza NEL LUNGO PERIODO e la transizione dall’equipaggiamento sovietico all’interoperabilità con la NATO, e infine che la commissione Ucraina-NATO si chiamerà “Consiglio Ucraina-NATO”, cosa che di certo conforterà l’antiaerea ucraina e le truppe in prima linea. Blinken (anche lui un cretino apparente, anche lui molto ben camuffato) ha invece parlato di un “robusto pacchetto di sostegno politico e pratico” che verrà approvato al vertice NATO di Vilnius a luglio (interessante che entrambi abbiano utilizzato il termine non comunissimo “robust”. Stesso ghost writer?) e che si lavorerà a rinforzare sempre di più le relazioni tra Ucraina e NATO, ripetendo poi la questione dell’interoperabilità col materiale NATO (non sia mai che la Raytheon si preoccupi di non ricevere le commesse). Nessun discorso sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO, nessuna roadmap, niente di niente, nonostante le richieste di Lituania e Repubblica Ceca, tanto che lo stesso Zelensky si è lamentato del fatto che “le nostre speranze [di entrare nella NATO] sono sempre più lontane”.
E perché non sono cretini, dunque? Perché lo sanno bene, a differenza di molti dei nostri “analisti”, che questa guerra si combatte per non fare entrare l’Ucraina nella NATO, e che fissare una data per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO significa fissare anche la data (il giorno prima, probabilmente) della sua distruzione o comunque dell’inutilità pratica del suo ingresso nell’Alleanza perché sarà rimasto poco da fare entrare. Perché non è ipotizzabile che la Russia, dopo tutto quanto successo, alla fine lasci fare, visto che al di là dei discorsi di denazificazione e amenità simili il suo unico obiettivo era, è e rimarrà quello di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO – o meglio, l’ingresso della NATO in Ucraina. Tutto il resto sono favole, senza lieto fine.
(Nella foto, Stoltenberg che fa finta con successo di essere un cretino)
Francesco dall’Aglio