Tagli della spesa pubblica del 10% e privatizzazioni per oltre 20 miliardi di euro. Una falcidia di proporzione storica. Questo in sintesi la ricetta prevista dalla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) presentata dal Governo per far fronte al fabbisogno dei conti dello Stato nel prossimo triennio. In base a questa ricetta si procederà a ridurre le prestazioni della pubblica amministrazione, la spesa sanitaria, la spesa pensionistica, a spolpare ulteriormente lo Stato di beni pubblici e delle leve più efficaci per regolare la politica economica nazionale. Non c’è lontanamente l’idea di andare al riaggiustamento della spesa pubblica riducendo le spese militari, tassando i grandi patrimoni, gli extraprofitti, colpendo la grande evasione fiscale, tagliando gli sprechi per grandi opere inutili come il Tav in Valsusa o il Ponte sullo Stretto di Messina. Il sistema di società che abbiamo si regge sul meccanismo dei profitti, sulla guerra, sull’affarismo privato, sull’aumento delle disuguaglianze, sulla repressione. Si regge sull’accrescimento della ricchezza per pochi e della povertà per molti. E’ il neoliberismo diventato politica economica di tutti i governi che si sono avvicendati in questi anni. Un cambiamento delle politiche economiche e sociali necessita di una ribellione sociale, di una grande mobilitazione dal basso in tutto il Paese. Lavoriamo per questo. Cominciamo a scendere in piazza il 7 ottobre a Roma.
Ezio Locatelli PRC UP