La ministra dell’Intelligence del governo israeliano Gila Gamliel, parlando alla Knesset dichiara apertamente le intenzioni del governo di deportare i palestinesi di Gaza, utilizzando una formula aberrante: “Il mondo dovrebbe sostenere l’emigrazione umanitaria, perché è l’unica soluzione che conosco”.
Israele, il piano farneticante del governo: “Emigrazione umanitaria per i palestinesi”.
Avete presente i tifosi della strage a Gaza che ad ogni critica contro i massacratori israeliani rispondono “per interrompere la strage basta che Hamas rilasci gli ostaggi”?
La ministra dell’Intelligence del governo israeliano Gila Gamliel, ha deciso di smentirli completamente. A prescindere dagli ostaggi, il governo israeliano ha infatti un piano criminale preciso: deportare i palestinesi via da Gaza. Israele ha già avviato consultazioni con il Congo e altri paesi disperatamente bisognosi di denaro per avviare un processo di cosiddetta “emigrazione umanitaria”.
Due giorni fa Gamliel ha illustrato il piano al parlamento israeliano spiegando esplicitamente le reali intenzioni e obiettivi del suo governo: “Alla fine della guerra il governo di Hamas crollerà, non ci saranno più autorità municipali, la popolazione civile dipenderà interamente dagli aiuti umanitari. Non ci sarà lavoro e il 60% dei terreni agricoli di Gaza diventeranno ‘zone cuscinetto’ di sicurezza”.
Secondo Gamliel però questo non basterà ad assicurare la pace, perchè “l’educazione all’odio continuerà” (sic!) e ulteriori attacchi saranno solo una questione di tempo. Conclude quindi con un’affermazione così assurda da far capire quanto il governo israeliano sia pronto a commettere qualsiasi crimine pur di non riconoscere ai palestinesi i loro diritti: “Il problema di Gaza non è solo un nostro problema. Il mondo dovrebbe sostenere l’emigrazione umanitaria, perché [udite udite] è l’unica soluzione che conosco”.
Il messaggio è inequivocabile: Israele non prende neppure in considerazione l’ipotesi di riconoscere ai palestinesi i loro diritti, neanche parzialmente. Ha deciso di sfruttare la sua superiorità militare per risolvere la questione con la pura violenza: uccidendo, distruggendo, deportando.
A questo punto, chiunque continui a difendere l’operazione militare su Gaza non dimostra solo di essere disumano, ma di essere attivamente complice di gravissimi crimini contro l’umanità.
Viene da chiedersi cosa farà la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, alla quale il Sud Africa si è rivolto accusando Israele di genocidio. Se non agirà concretamente a fronte delle devastazioni e di simili dichiarati intenti, anche il misero attuale simulacro di diritto internazionale verrà sepolto e il mondo rimarrà soggetto solo alla legge della guerra, che (ormai è chiaro) non è altro che la prosecuzione della legge del mercato con altri mezzi