Le dure parole della senatrice Liliana Segre sul ddl costituzionale: “Separare i poteri serve come argine per evitare di ricadere nelle autocrazie precedenti alle costituzioni”

Mirko Gabriele Narducci

ROMA – “Non dubito delle buone intenzioni dell’amica Elisabetta Casellati, alla quale posso solo esprimere gratitudine per la vicinanza che mi ha sempre dimostrato. Poiché però, a mio giudizio, il disegno di riforma costituzionale proposto dal Governo presenta vari aspetti allarmanti, non posso e non voglio tacere”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre intervenendo in Senato durante la discussione generale sul premierato.
Con l’entrata in vigore del ddl costituzionale, per Segre si avrebbe “un drastico declassamento a danno del capo dello Stato, non solo privato di fondamentali prerogative ma costretto a guardare dal basso all’alto un premier forte dell’investitura popolare“.

“CON DDL SPARISCONO ARGINI CONTRO RITORNO AUTOCRAZIE”

“Siamo di fronte a uno stravolgimento profondo che ci espone a pericoli ancora maggiori. Il motivo ispiratore del premierato non è facilmente comprensibile, perché sia l’obiettivo di una maggiore stabilità dei governi, che quello dell’elezione diretta, si potevano perseguire adottando modelli ampiamente diffusi nelle democrazie occidentali che non ci esponevano ai rischi di questo cosiddetto premierato”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre intervenendo in Senato durante la discussione generale sul premierato.
“Anche le tribù della preistoria avevano un capo- ha sottolineato Segre- ma solo le democrazie costituzionali hanno separazione dei poteri, controlli e bilanciamento, cioè gli argini per evitare di ricadere in quelle autocrazie contro le quali tutte le costituzioni sono nate“.

“CON PREMIO MAGGIORANZA RISCHIO TICKET PREMIER-CAPO STATO”

“In caso di scadenza del settennato posteriore alla competizione elettorale, c’è il rischio che le coalizioni possano essere indotte a presentare alle elezioni un ticket con al primo posto il candidato presidente del Consiglio e al secondo posto il candidato presidente della Repubblica, con la certezza, sia pure al sesto scrutinio, che con il premio di maggioranza ci saranno i numeri per conquistare anche il Colle più alto”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre intervenendo in Senato durante la discussione generale sul premierato.
Quindi, ha sottolineato Segre, “una coalizione votata da una parte assai ridotta dell’elettorato potrebbe essere in grado di conquistare premier, Governo, maggioranza assoluta del Parlamento, presidente della Repubblica e controllo della Corte costituzionale e degli altri organismi di garanzia, tutto sotto il dominio assoluto di un capo del Governo dotato di fatto di un potere di vita o di morte sul Parlamento. Nessun sistema presidenziale permetterebbe un accentramento di poteri del genere, anzi in quei sistemi l’autonomia del Parlamento è fortemente e costituzionalmente tutelata”.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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