Flavio Piero Cuniberto

L’Europa politica attuale non esiste, è solo una linea maginot a difesa del paese guida d’Oltreoceano contro le potenze asiatiche sempre più espansive.

L’Europa politica non esiste

1812, Borodino. 1942-1943, Stalingrado. 2022-2024, Ucraina. La memoria delle campagne russe nelle epoche più recenti è un buon punto di partenza per interpretare la condizione attuale dell’Europa.

E una prima annotazione è non dimenticare che la Grande Guerra Patriottica con cui la Russia sovietica sconfisse la Wehrmacht – e vinse la seconda guerra mondiale – era iniziata con l’invasione della Polonia orientale da parte delle truppe di Stalin: c’erano anche allora un “aggressore” e un “aggredito”, salvo che, alla fine, l’aggressore finì per liberare mezza Europa dalla dittatura hitleriana).

Scrive Napoleone nel Memoriale di Sant’Elena che lo scopo della campagna di Russia era di fondare “il sistema europeo” («le système européen») “L’Europa non sarebbe stata che un unico popolo, e ognuno, ovunque viaggiasse, si sarebbe trovato sempre nella patria comune” («L’Europe n’eût bientôt fait de la sorte qu’un même peuple, et chacun, en voyageant partout, se fût trouvé toujours dans la patrie commune»).

Salvo poi innalzare la Francia al rango di “patria grande, forte, magnifica, gloriosa”, fulcro dell’Impero. “Parigi sarebbe stata la capitale del mondo e i Francesi l’invidia delle nazioni”.

Con vistosi mutamenti di stile, il progetto hitleriano non sarà diverso: una grande Europa unificata e “imperiale”, sotto la guida della Germania, “patria grande, forte, magnifica, gloriosa”. E con Berlino “capitale del mondo” (esattamente così: Welthauptstadt, come fu anche in parte progettata da Speer; Panthéon e Walhalla, megalomanie in salsa francese e in salsa germanica).

L’attuale progetto europeo (1992-2024), privo dello slancio contagioso e rivoluzionario dei Napoleonidi, privo della sinistra potenza neogotica del Reich tedesco, è un sotto-sogno pallido di larve finanziarie, di banchieri e tecnocrati potenti: la sua fondamentale debolezza sta nel non avere un fulcro, un paese-guida, perché non c’è Impero senza un paese-guida. E infatti il paese-guida c’è, ma sta oltreatlantico, con Londra come avamposto e “antica madre”.

Il progetto attuale non è un progetto: è la Linea Maginot dell’Impero pericolante, contrapposta al blocco formidabile delle potenze asiatiche. L’Europa politica non esiste

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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