Mario Draghi ha presentato il suo rapporto sulla competitività della UE, richiesto mesi fa dalla Commissione von der Leyen. Il testo è un misto tra una sentenza di condanna sul modello imposto nell’ultimo trentennio dai vertici UE (e da Draghi stesso), senza poter nominare i responsabili, e l’invito ad accelerare sulla costruzione di un soggetto autonomo europeo, a partire dalla difesa comune.
Draghi, tra le righe, lo dice: il modello europeo fondato sulla compressione salariale, sull’austerità e sulle esportazioni, trainato dalla Germania e dai “paesi frugali” è fallito. Oggi le classi padronali continentali, se vogliono contare qualcosa, devono mettere su una UE armata e guidata da grandi agglomerati industriali e finanziari, per competere con Cina e USA.
Noi siamo nemici di questo progetto, guerrafondaio, neocoloniale, imperialistico, che si nutrirà dello sfruttamento dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei settori popolari di cui a Bruxelles se ne fregano. Costruiamo l’alternativa, portiamola in piazza nei prossimi mesi!
Marta Collot Pap