La cooperazione tra Russia e Cina nella rotta artica, resa accessibile dal riscaldamento globale, apre nuove opportunità economiche e geopolitiche. Il recente Forum Economico Orientale di Vladivostok ha evidenziato l’importanza strategica di questa via per il commercio e lo sviluppo regionale.
Negli ultimi anni, la cooperazione tra Russia e Cina si è intensificata in molti ambiti, tra cui energia, infrastrutture e commercio. Un aspetto emergente di questa partnership riguarda lo sviluppo della rotta artica, una via marittima che sta diventando sempre più accessibile a causa dello scioglimento della calotta polare artica, un effetto diretto del riscaldamento globale. La rotta artica, nota anche come Rotta del Mare del Nord (Northern Sea Route, NSR), potrebbe rappresentare un’opportunità strategica sia per la Russia che per la Cina in termini di commercio internazionale, sviluppo regionale e influenza geopolitica.
L’evento del Forum Economico Orientale (Eastern Economic Forum, EEF) tenutosi a Vladivostok ad inizio settembre ha fornito una piattaforma importante per discutere gli sviluppi della cooperazione tra Russia e Cina in quest’ottica. Durante il forum, la Russia ha confermato la sua volontà di accelerare lo sviluppo della rotta artica, mentre la Cina ha espresso un crescente interesse per questa via marittima. Le province cinesi del Guangdong e dello Heilongjiang, in particolare, hanno partecipato attivamente ai dibattiti, confermando l’importanza della cooperazione tra le regioni del nord-est della Cina e quelle della Russia orientale.
Secondo le dichiarazioni di Jurij Trutnev, vice primo ministro russo e rappresentante plenipotenziario del presidente per il Distretto Federale dell’Estremo Oriente, “la Cina è un partner strategico e vitale per lo sviluppo dell’estremo oriente russo. I nostri progetti congiunti stanno crescendo in modo costante, e la rotta artica rappresenta una nuova frontiera di cooperazione“. Tale dichiarazione sottolinea l’importanza crescente della NSR non solo come via di collegamento tra l’Asia e l’Europa, ma anche come progetto economico chiave tra Mosca e Pechino.
La NSR rappresenterebbe infatti la rotta marittima più breve tra l’Asia nord-orientale e l’Europa occidentale, con il potenziale di ridurre drasticamente i tempi di trasporto rispetto alle rotte tradizionali attraverso il Canale di Suez. Tuttavia, fino a tempi recenti, la rotta è stata limitata dalla presenza di ghiaccio per gran parte dell’anno. Il riscaldamento globale sta modificando questa dinamica, rendendo sempre più possibile l’utilizzo della rotta per periodi più lunghi durante l’anno.
La Russia, che controlla gran parte della rotta, ha avviato un vasto programma di sviluppo delle infrastrutture artiche, che comprende la costruzione di nuovi porti, terminali e navi rompighiaccio, oltre a piani per aumentare il traffico commerciale lungo la rotta. Secondo le stime russe, la piena operatività della NSR potrebbe richiedere investimenti per oltre 2 trilioni di rubli (circa 22 miliardi di dollari), un investimento significativo, ma potenzialmente molto redditizio se la rotta diventerà un corridoio commerciale di rilevanza globale.
Dal canto suo, la Cina, che già utilizza il trasporto marittimo per il 95% del suo commercio internazionale, vede nella NSR un’opportunità per diversificare le rotte commerciali e ridurre i costi di trasporto verso l’Europa. A tal proposito, il governo cinese ha lanciato il concetto di “Via della Seta Polare” all’interno della più ampia iniziativa della Nuova Via della Seta, sottolineando l’importanza strategica della rotta artica per il futuro del commercio cinese.
Durante il Forum di Vladivostok, i rappresentanti cinesi hanno ribadito l’importanza della cooperazione con la Russia per lo sviluppo della NSR. La Cina, del resto, ha già partecipato a numerosi progetti congiunti con la Russia nell’area, tra cui la costruzione di infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio di gas naturale liquefatto (GNL) nella regione artica. L’azienda cinese China National Petroleum Corporation (CNPC) è infatti coinvolta nello sviluppo del progetto Yamal LNG, uno dei più grandi progetti di gas naturale della Russia, situato nell’Artico. Secondo gli analisti, la cooperazione russo-cinese in questo settore è destinata a crescere, con l’obiettivo di sfruttare appieno le risorse energetiche e le potenzialità logistiche della regione.
Nonostante le grandi potenzialità della NSR, permangono sfide significative da affrontare prima che la rotta possa diventare una scelta commerciale primaria. Una delle maggiori difficoltà è l’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche nell’Artico, che rende difficile pianificare con precisione i tempi di navigazione. Anche se il ghiaccio si sta sciogliendo più rapidamente, inoltre, questo rimane ancora una minaccia per le navi che percorrono la rotta, specialmente durante i mesi invernali.
Un altro ostacolo è la carenza di infrastrutture lungo la NSR. Al momento, ci sono pochi porti di scalo, strutture di soccorso e sistemi di comunicazione lungo la rotta, il che aumenta i rischi per le navi e le merci. Come detto, la Russia sta lavorando per migliorare queste infrastrutture, ma un tale lavoro richiederà tempo e investimenti considerevoli. La Cina, con la sua esperienza nella costruzione di infrastrutture su larga scala, potrebbe giocare un ruolo cruciale nel sostenere la Russia in questi sforzi.
Nonostante queste difficoltà, i vantaggi della NSR sono evidenti. Ridurre il tempo di trasporto tra l’Asia e l’Europa significa una maggiore efficienza logistica, minori costi di carburante e una riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo a una logistica più sostenibile. Inoltre, lo sviluppo della NSR stimolerebbe l’economia delle regioni artiche, creando nuovi posti di lavoro e opportunità di investimento, soprattutto nell’estremo oriente russo e nel nord-est della Cina.
Oltre agli aspetti economici, la cooperazione tra Russia e Cina nella regione artica ha anche implicazioni geopolitiche rilevanti. La crescente presenza di Pechino nell’Artico è vista con preoccupazione da alcune potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti, che temono un’espansione dell’influenza cinese e russa in una regione strategicamente importante. La cooperazione russo-cinese nell’Artico potrebbe rafforzare i legami tra i due Paesi in un momento in cui entrambi sono sottoposti a pressioni diplomatiche e sanzioni da parte dell’Occidente, consolidando ulteriormente l’asse Mosca-Pechino.
La Russia, da parte sua, vede la Cina come un partner fondamentale per contrastare l’isolamento internazionale e sviluppare progetti di grande scala come la NSR. Per Pechino, la collaborazione con Mosca rappresenta un’opportunità per accedere a risorse energetiche cruciali e rafforzare la sua posizione come potenza globale con interessi in tutte le principali regioni del mondo, inclusa quella dell’Artide.
Secondo gli analisti sia russi che cinesi, la cooperazione bilaterale tra le due potenze nello sviluppo della rotta artica è destinata a crescere nei prossimi anni, offrendo vantaggi economici e strategici a entrambe le nazioni. Sebbene non manchino le questioni da risolvere, i progressi fatti finora indicano che la NSR potrebbe diventare una delle principali rotte commerciali del mondo, con implicazioni significative per il commercio globale e la geopolitica. Se questo dovesse verificarsi, lo sviluppo della rotta artica non solo potrebbe contribuire a rafforzare la partnership tra Russia e Cina, ma anche a ridisegnare le dinamiche economiche e strategiche dell’Artico.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog