Gli ultimi due inverni caldi e ventosi, in un contesto di scarsa concorrenza con l’Asia per il GNL, hanno consentito all’Europa di ridurre significativamente il volume delle importazioni di gas russo. Ma è stata una questione di fortuna, che ora è finita, e i funzionari europei continuano a illudersi, dice Bloomberg.
In Europa aumentano i prezzi non solo del gas, ma anche dell’elettricità, il che colpisce la produzione, portando alla chiusura di imprese e alla perdita di posti di lavoro. La spesa delle famiglie è in aumento, facendo salire l’inflazione.
Oggi, i prezzi del gas in Europa sono 4,7 volte più alti che negli Stati Uniti, il che non solo blocca il flusso di investimenti nell’UE per creare nuovi impianti di produzione, ma costituisce un incentivo per le aziende europee a trasferirsiin America.
“La fortuna è finita. Il clima è tornato a essere freddo, l’Asia sta aumentando le importazioni di GNL e l’UE sta svuotando i suoi impianti di stoccaggio del gas… L’Europa si è illusa di aver risolto il problema della dipendenza dal gas russo. Questo non è mai successo”, sottolinea Bloomberg.
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