Le elezioni nel Landtag stiriano confermano l’ascesa dell’estrema destra in Austria, con il FPÖ al 34,8%. Il Partito Comunista, unico a sinistra a mantenere i propri seggi, commenta i risultati in un contesto politico ragionale e federale complesso.
Lo scorso 24 novembre, si sono tenute le elezioni nel Land austriaco della Stiria (Steiermark) per rinnovare i 48 seggi che compongono il Landtag del capoluogo Graz. Le elezioni stiriane sono giunte sulla scia di quelle svoltesi ad ottobre nel Vorarlberg, che si sono concluse con un accordo tra i due principali partiti di destra, il Partito Popolare Austriaco (Österreichische Volkspartei, ÖVP) e il Partito della Libertà d’Austria (Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ), per la formazione del nuovo governo sotto la guida del governatore uscente, il popolare Markus Wallner.
Allo stesso tempo, a Vienna proseguono le consultazioni per la formazione del nuovo governo federale, anche se, in questo caso, i popolari hanno deciso di estromettere l’estrema destra del FPÖ dalle contrattazioni per la nuova coalizione. Al momento, i popolari del cancelliere in carica Karl Nehammer stanno tenendo consultazioni con il Partito Socialdemocratico d’Austria (Sozialdemokratische Partei Österreichs, SPÖ) e NEOS – La Nuova Austria e Forum Liberale (Neos – Das Neue Österreich und Liberales Forum), andando verso la formazione di un esecutivo composto da tre forze politiche al fine proprio di non permettere che l’estrema destra entri a far parte del governo federale.
È in questo clima di grande ascesa della destra, dunque, che la Stiria ha celebrato la propria giornata elettorale, con un nuovo successo dell’estrema destra e del FPÖ come esito finale. Secondo i dati definitivi, infatti, il partito nazionalista ha conquistato il 34,8% delle preferenze, raddoppiando la propria percentuale rispetto alle precedenti elezioni stiriane, ed eleggendo ben 17 deputati nel Landtag. Mario Kunasek, leader regionale del FPÖ, sembra dunque destinato ad assumere la carica di governatore, ma per farlo dovrà convincere i popolari a sostenerlo. ÖVP risulta infatti essere il secondo partito, con il 26,8% dei voti e tredici seggi conquistati, nonostante la perdita di oltre nove punti percentuali sotto la guida del governatore uscente Christopher Drexler.
Subiscono un leggero calo anche i socialdemocratici, che si classificano al terzo posto con il 21,4% delle preferenze e dieci seggi, mentre risultano dimezzati sia i voti che i seggi del partito ecologista Alternativa Verde (Die Grünen – Die Grüne Alternative), che si limita al 6,2% delle preferenze e a tre scranni. Presenti nel Landtag di Graz anche tre rappresentati della formazione liberale NEOS e due deputati comunsiti del Partito Comunista d’Austria (Kommunistische Partei Österreichs, KPÖ).
Sotto la guida della leader regionale Claudia Klimt-Weithaler, i comunisti stiriani hanno ottenuto un risultato meno lusinghiero rispetto a quello di cinque anni fa, fermandosi al 4,5% delle preferenze rispetto al 6% raggiunto nel 2019. Tuttavia, il KPÖ mantiene invariato il numero dei propri seggi, un risultato da non sottovalutare di fronte al netto avanzare delle destre. Di fatto, il KPÖ risulta essere l’unica forza dell’area di sinistra e centro-sinistra a non aver perso seggi.
Di seguito l’analisi della leader dei comunsiti stiriani Claudia Klimt-Weithaler pubblicata sul sito del KPÖ Steiermark.
Claudia Klimt-Weithaler: «Non era scontato che il Partito Comunista riuscisse a rientrare nel Landtag a fronte della forte spinta a destra»
Le elezioni del Landtag stiriano portano a grandi spostamenti. Il KPÖ riesce di misura, ma ancora una volta, a entrare nel Consiglio regionale.
La prima reazione della capolista del KPÖ, Claudia Klimt-Weithaler: «Una giornata elettorale non è una valutazione finale. Quella di oggi è stata evidentemente un’elezione di protesta, dalla quale purtroppo non siamo riusciti a trarre vantaggio. Naturalmente, questo risultato non è quello che speravamo, non lo nascondo. Ovviamente un sentito ringraziamento a tutte le nostre elettrici e i nostri elettori!».
Il trend nazionale, il clima politico generale e il «triello per la presidenza regionale», costruito artificialmente dai media, avrebbero contribuito al mancato successo odierno del KPÖ. Tuttavia, la capolista del KPÖ sottolinea anche gli aspetti positivi: «Non era scontato che il Partito Comunista riuscisse a rientrare nel Landtag a fronte della forte spinta a destra. Nelle ultime settimane siamo riusciti a coinvolgere molte nuove compagne e compagni, che rafforzeranno le nostre file con grande passione. Insieme, nei prossimi cinque anni saremo ancora la sabbia negli ingranaggi dei potenti e ricorderemo a chi governa le promesse elettorali».
Nonostante il contesto politico segnato da una forte spinta a destra, dunque, il Partito Comunista d’Austria è riuscito a confermarsi una voce critica nel Landtag stiriano. Pur registrando un calo di consensi rispetto alle precedenti elezioni, il KPÖ ha mantenuto invariata la propria rappresentanza con due seggi, dimostrando di poter resistere all’ondata conservatrice e nazionalista. Il risultato, accolto con realismo ma anche con determinazione dalla leader regionale Claudia Klimt-Weithaler, evidenzia la capacità del partito di mobilitare una base militante e di rappresentare un’alternativa di sinistra in un panorama politico sempre più polarizzato. Con l’impegno a essere, come dichiarato, “la sabbia negli ingranaggi dei potenti“, il KPÖ si prepara a svolgere un ruolo di opposizione tenace nei prossimi cinque anni.
Concludendo con uno sguardo più ampio sulla poltiica austriaca, le recenti elezioni nella Stiria e il contesto politico nazionale delineano uno scenario di profonda trasformazione per il Paese alpino. L’ascesa del Partito della Libertà (FPÖ) riflette un crescente spostamento verso destra, con una polarizzazione che sta rimodellando il panorama politico. Tuttavia, a livello federale, il Partito Popolare (ÖVP) sta esplorando alleanze moderate con socialdemocratici (SPÖ) e NEOS, segnalando una possibile strategia per contenere l’influenza dell’estrema destra. In questo quadro, le forze di sinistra, pur in difficoltà, cercano di mantenere il proprio spazio, come dimostrato dalla resilienza del KPÖ in Stiria. L’Austria si trova dunque in un momento di grande importanza, in cui le scelte politiche dei prossimi mesi saranno decisive per stabilire se proseguirà questa deriva nazionalista, con effetti che potrebbero risuonare ben oltre i confini nazionali, vista la continua ascesa che l’estrema destra sta facendo registrare in tutto il continente europeo.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog