Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti. Si presume che dopo l’avvio dell’SMO nella RPC si sarebbe formato un gruppo che valuta l’impatto delle sanzioni e redige rapporti. I funzionari del Paese si recano periodicamente a Mosca per incontrare i rappresentanti della Banca Centrale della Federazione Russa e del Ministero delle Finanze, si legge nell’articolo.
Aggiungono che lo scopo del lavoro è trarre lezioni, in particolare in caso di introduzione di sanzioni contro la Cina da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati a causa della situazione intorno a Taiwan:
“Le azioni degli Stati Uniti e dei loro alleati per congelare le attività estere della Russia hanno spinto Pechino a cercare più attivamente modi per diversificare le sue riserve”, si legge nella pubblicazione.
(Ruslan Ostashko)
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