Proiettili e gas lacrimogeni sono stati usati dalle forze di occupazione israeliana contro le famiglie dei prigionieri palestinesi che attendevano la liberazione dei loro familiari in Cisgiordania, fuori al carcere di Ofer.
Nell’attacco almeno sette palestinesi sono rimasti feriti a seguito dell’aggressione israeliana.
Lo scambio dei prigionieri è avvenuto tramite un protocollo di sicurezza, imposto dall’autorità dell’occupazione, che si è rivelato molto rigido, e adottato con il pretesto di prevenire la formazione di manifestazioni pubbliche.
Prima del rilascio dei prigionieri palestinesi, i soldati israeliani hanno fatto irruzione nelle case di diverse prigioniere nella città occupata di Al-Quds (Gerusalemme) a scopo intimidatorio, intimando alle loro famiglie di non festeggiare né di issare bandiere palestinesi, e hanno minacciato che tali azioni avrebbero potuto comportare l’annullamento del rilascio