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L’opera di propaganda e riscrittura della storia da parte della UE continua. Due giorni fa all’Europarlamento una larga maggioranza ha approvato una risoluzione sulla disinformazione russa riguardo la guerra in Ucraina. Tentando di rifarsi una verginitร dopo aver foraggiato i golpisti di Maidan e la guerra civile in Donbass.
Ma l’occasione รจ stata usata per riscrivere la storia della Seconda guerra mondiale, dando all’Unione Sovietica la corresponsabilitร della carneficina. Bisogna ricordare loro che erano le “democrazie” occidentali a vedere i nazisti come un argine al comunismo, lasciandoli liberi di riarmarsi e di annettersi l’Europa centrale prima di riconoscerne il pericolo. Pericolo denunciato solo da Mosca.
E bisogna ricordare al Partito Democratico che non basta oggi assentarsi dal voto. Non solo perchรฉ non si puรฒ mettere la testa sotto la sabbia davanti al revisionismo, ma anche perchรฉ giร nel 2019 hanno votato l’equiparazione tra comunismo e nazismo. Con l’unica differenza che oggi รจ collegata allo scontro vivo con Mosca, fatto sulla pelle degli ucraini.
La Russia di oggi non ha nulla a che vedere con quell’esperienza socialista, anzi: ne รจ il risultato delle macerie create dal ritorno al capitalismo. Ma รจ significativo che agli 80 anni dalla sconfitta del nazismo Strasburgo si adoperi per vietare l’uso di falce e martello, attraverso l’associazione alla Russia di oggi. Anche la storia diventa un campo di battaglia in questo baratro fatto di guerra in cui ci stanno gettando.
Il saldarsi nella narrazione dell’imperialismo euroatlantico tra nemici esterni ed esperienze rivoluzionarie nate all’interno di un impero, all’epoca alleato delle “democrazie”, รจ un altro sintomo dello scivolamento verso un regime di guerra totale, sia contro il dissenso nei propri confini sia contro chi non si sottomette all’Occidente. Una doppia tendenza che continueremo a combattere!
Marta Collot PaP