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Ferdinando Pastore

Ora che il Likud si unisce all’internazionale bruna, come faranno gli opinionisti benpensanti a denunciare il fascismo di ritorno negando il genocidio a Gaza? Con quale equilibrismo difenderanno l’Occidente “civilizzatore” e Netanyahu? Dopo 40 anni, scoprono ora l’oligarchia neoliberale.

Likud e l’internazionale bruna: contraddizioni e convulsioni

“Diamo un cordiale benvenuto al Likud Party in qualità di membro osservatore. Insieme rafforzeremo i nostri legami e promuoveremo i nostri valori condivisi di democrazia, libertà e patrimonio culturale”.  Lo ha scritto l’account su X del partito dei Patrioti europei.

Ora che il Likud entra a far parte a pieno titolo dell’organico dell’internazionale bruna, con Orban, Salvini, i franchisti di Vox e la generalessa di Vichy, come faranno i notisti più cattedratici, i cronisti benpensanti, i professori più carismatici, le personalità più ricercate a sentenziare contro il fascismo di ritorno e, allo stesso tempo, negare l’esistenza di un genocidio a Gaza?

Con quale equilibrismo questi impiegati della pedanteria strafottente riusciranno a decantare le virtù dell’Occidente civilizzatore, alle quali Benjamin Netanyahu si ispira nel suo razzismo terrorista di Stato, e biasimare le sue amicizie pericolose?

Probabilmente, qualora lo smantellamento dell’USAID si rivelasse efficiente e rapido, questo esercizio di stile sarà ancora più controverso e impegnativo. Nel caso, come faranno i quotidiani/fotocopia ad allinearsi su tutte le questioni dirimenti che spaziano nell’etere?

Come potranno gli editorialisti fabbricati in serie, sempre così rifocillati e dignitosi quando alludono alla “liberaldemocrazia”, partorire quelle colonne d’inchiostro prestampate dagli uffici di Washington?

Questi altezzosi appassionati di signorilità classista che da pochi giorni hanno scoperto, all’improvviso, il domino della tecnica rispetto al pensiero, la protervia del capitalismo digitale non più visto come leggendario elemento di progresso civile e di coraggio visionario, la possibilità che la democrazia si trasformi in oligarchia, la scomparsa dei diritti sociali in ragione di uno spasmodico spirito libertario.

Loro, i sapienti, se ne sono accorti ora, dopo soli quarant’anni

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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