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Roma, capitale d’Italia, è stata teatro dell’ennesima manifestazione costruita a tavolino dalla sinistra ZTL, dai sindacati e dai partiti europeisti, nel disperato tentativo di mostrare un consenso che nei fatti non esiste. “Pace e Europa” erano le parole d’ordine della giornata, ma il risultato è stato un’incredibile contraddizione: una piazza che chiede la pace mentre sostiene governi che armano i conflitti. Un paradosso che dimostra tutta l’incoerenza di una certa classe politica.
Numeri imbarazzanti per una mobilitazione nazionale
Nonostante l’ampio dispiegamento di pullman da tutta Italia, la macchina organizzativa dei partiti e la spinta dei sindacati, il risultato è stato desolante: tra i 30.000 e i 50.000 partecipanti, e solo se ci si fida delle cifre fornite dagli stessi organizzatori. Per una città di tre milioni di abitanti, in una nazione di sessanta milioni, il dato è semplicemente ridicolo.
Si tratta di un flop clamoroso, che certifica il distacco ormai irreversibile tra l’élite politica e la popolazione reale. La sinistra ZTL, pur con tutti i suoi strumenti di propaganda e la sua capacità di mobilitare strutture consolidate, non è riuscita nemmeno a riempire una piazza in modo convincente. Se i numeri non fossero gonfiati, il fallimento sarebbe ancora più evidente.
Un messaggio che non convince più nessuno
Questa manifestazione non è stata un evento spontaneo, ma un’operazione costruita artificialmente, con slogan vuoti e un copione già scritto. Si parla di pace, ma si appoggiano governi che inviano armi e sostengono strategie di guerra. Si difende l’Europa, ma si ignora il crescente malcontento popolare nei confronti di un’Unione sempre più distante dai cittadini.
Il popolo non ha risposto, perché sa riconoscere l’ipocrisia. Sa che queste adunate non rappresentano le vere esigenze della gente, ma solo l’ultimo disperato tentativo di un’élite politica in crisi.
Un segnale chiaro: la gente non segue più questa narrazione
I numeri parlano chiaro. La manifestazione per l’Europa e la pace armata si è rivelata un clamoroso insuccesso. Nessuna grande adesione, nessuna spinta popolare, nessun entusiasmo. Solo l’eco di una politica scollegata dalla realtà, che prova a ricostruire un consenso che non c’è più.
Chi ha davvero a cuore il futuro dell’Italia e dell’Europa non si è fatto ingannare da questa messinscena. E il flop di questa giornata dimostra che sempre meno persone sono disposte a credere a questa narrazione stantia.