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Michelangelo Severgnini
Per chi era troppo giovane o per chi era troppo spensierato, sia chiaro che il crollo cominciò intorno a quegli anni e si consolidò con il G8 di Genova nel 2001.
Ciò che abbiamo visto ieri al Parlamento Europeo, con il voto trasversale a favore del dissennato riarmo europeo, ha radici lontane e un punto preciso della Storia dove queste hanno attecchito
Quando in altre parole la sinistra ha smesso di esprimere una dinamica di conflitto sociale e si è inserita in una dinamica di gioco delle parti.
In quel momento facemmo ‘ingresso nel mondo distopico dove consenso e dissenso sono figli dello stesso padrone, dove posizioni apparentemente contrapposte venivano entrambe nutrite dal capitale e lanciate verso l’egemonia insindacabile del mondo occidentale
Alcuni hanno preferito esportare guerre vere e proprie, altri con la cooperazione allo sviluppo sono arrivati a fare pure più disastri, esportando il modello unico possibile che prevedeva noi come padroni del mondo.
Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo hanno iniziato da allora una collaborazione al fine dell’egemonia occidentale, appunto chiamata “globalizzazione”.
Fiumi di soldi da agenzie e fondazioni americane (USAID e Open Society tra le prime) hanno plagiato il discorso politico disseminandolo di concetti tossici.
Ora che siamo al capolinea di quel percorso, è giusto ripercorrerlo fino al punto in cui tutto è cominciato.
Per questo motivo questo fine settimana ho l’onore di proiettare “Il crollo – diario genovese di quei giorni del 2001 al G8”, prodotto da L’AntiDiplomatico, una storia eretica dietro le quinte della decomposizione della sinistra italiana in questi ultimi 24 anni