Secondo i dati Istat del 2023 cinque milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie vivono in povertà assoluta e 13 milioni rischiano di cadere in povertà

I dati Istat del 2023 attestano che il 9,7% della popolazione, cioè un residente su dieci vive in povertà assoluta.

Si tratta di 5 milioni 694mila persone, per un totale di 2 milioni 217mila famiglie. Individui che non hanno il minimo necessario per vivere dignitosamente.

I soggetti a rischio povertà sono 13 milioni, pari al 23,1% della popolazione. Solo Bulgaria, Romania, Grecia, Lettonia e Lituania registrano livelli più elevati.

La media europea è al 21%.

Le categorie sociali più colpite sono i residenti nelle aree del Nord, le famiglie di stranieri, i minori e i ‘lavoratori poveri’.

Il numero è raddoppiato nel settentrione (quasi un milione), mentre è più contenuta nelle altre aree del Paese. Le ragioni sono semplici. Nelle regioni del Nord si concentra il 60% della popolazione immigrata che registra il 35,1% di nuclei in povertà assoluta contro il 6,3% di quelli italiani.

Un altro elemento è il lavoro povero. L’8% degli occupati non riesce a raggiungere un livello di vita dignitoso.

Questi dati sono stati confermati dal rapporto Caritas 2025.

Dal 2012 il numero di persone che si trova un una condizione ‘di disagio stabile e prolungato’ è raddoppiato.

Riguarda soprattutto gli over 65 e le persone che pur lavorando rimangono povere. Quindici anni fa erano il 15% oggi sono circa il 30%.

Le criticità sono due: la casa e la salute. ‘Due dimensioni che rappresentano vere e proprie emergenze sociali’.

Secondo la Caritas è l’effetto cumulativo delle crisi economico-finanziarie che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni. Nel 2008 il crollo di Lehman Brothers, nel 2011 la crisi debito sovrano, nel 2020 la pandemia da Covid-19, infine, negli ultimi due anni l’inflazione.

Dato quest’ultimo certificato dall’Istat. Dal 2019 al 2024 i salari reali in Italia sono diminuiti dell’8,7%, il dato più elevato tra i Paesi del G20. 

In Italia anche chi lavora è povero.

Fonti istat.it e caritas.it

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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