Nel contesto di catene logistiche globali frammentate, i Paesi eurasiatici puntano al corridoio centrale come snodo alternativo per collegare Asia, Europa e Medio Oriente. Alla riunione SCO a Tianjin, i ministri dei trasporti ne hanno sottolineato importanza e prospettive.

di Chu Daye (Global Times) – 2 luglio 2025

Estendere nuove rotte commerciali, in particolare attraverso l’Asia Centrale e il Mar Caspio, è stato un tema ricorrente nella riunione dei ministri dei trasporti degli Stati membri dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).

Sullo sfondo di una catena logistica globale frammentata, segnata da turbolenze e incertezze, i massimi vertici dei trasporti presenti mercoledì a Tianjin hanno sottolineato l’importanza di sviluppare ulteriormente l’architettura regionale dei trasporti. Il ruolo dei Paesi SCO emerge come ponte naturale tra Asia, Europa e Medio Oriente.

Mamanbiy Omarov, primo vice ministro dei trasporti dell’Uzbekistan, ha dichiarato al Global Times che negli ultimi anni nella regione dell’Asia Centrale si è registrato uno sviluppo rapido di porti, porti a secco e infrastrutture stradali, accompagnato da una crescente collaborazione per agevolare gli scambi lungo il corridoio centrale.

Sebbene la costruzione della ferrovia Cina-Kirghizistan-Uzbekistan (CKU) sia appena iniziata, il panorama commerciale e degli investimenti lungo questa rotta ha già mostrato cambiamenti positivi, con un’impennata della domanda di trasporto merci. «Per il corridoio centrale, di cui una parte attraversa Cina, Kirghizistan e Uzbekistan, il volume di merci è aumentato di 30 volte. Si tratta di un cambiamento molto importante, che costituisce la base per la realizzazione di questo progetto ferroviario», ha spiegato Omarov, aggiungendo che cresce stabilmente il commercio di beni a elevato valore aggiunto, quali minerali, fertilizzanti, tessuti e macchinari.

L’importanza del corridoio centrale è riconosciuta da un numero sempre maggiore di Paesi della regione. Nel corso del Global Transport Connectivity Forum di Istanbul, a fine giugno, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha evidenziato gli sforzi per allineare il corridoio centrale all’iniziativa Belt and Road, definendolo un progetto trasformativo per collegare Europa e Asia in modo più sicuro ed efficiente. Erdoğan ha ricordato che, mentre il transito via Canale di Suez richiede circa 35 giorni e quello via Capo di Buona Speranza circa 45, il corridoio centrale, una volta completati gli investimenti programmati, dovrebbe ridurre i tempi a meno di 15 giorni. Secondo le stime riportate da Xinhua, i progetti in corso e futuri legati al corridoio centrale genereranno un output economico complessivo di 114 miliardi di dollari.

«Molti cambiamenti sono già in corso. Tutti i Paesi che si affacciano sul corridoio centrale stanno migliorando le loro infrastrutture ferroviarie, stradali, portuali e così via. Paesi come Cina, Kazakistan, Azerbaigian, Turchia, Georgia… stanno potenziando le infrastrutture di trasporto regionali», ha dichiarato al Global Times Fariz Aliyev, capo del Dipartimento Politiche dei Trasporti presso il Ministero dello Sviluppo Digitale e dei Trasporti dell’Azerbaigian, Paese partner di dialogo SCO. «Inoltre, si migliora l’efficienza operativa: si tratta di condivisione delle informazioni e di organizzare le operazioni in modo più efficace. Nascono anche nuove piattaforme di cooperazione».

Le prospettive positive si affiancano ai progressi concreti nella realizzazione del corridoio centrale. La ferrovia CKU, arteria chiave attraverso l’Asia Centrale, ha iniziato i lavori lo scorso anno e ad aprile sono partiti i cantieri per tre gallerie principali. Il 30 giugno Pechino ha avviato il primo treno merci Cina‑Europa dallo scalo terrestre internazionale di Pechino‑Fangshan verso Baku, inaugurando un servizio “ferrovia‑mare‑ferrovia” che consente di attraversare il Caspio via nave e raggiungere la capitale azera in 15 giorni.

Pechino è solo una delle città cinesi ad aver lanciato servizi logistici sul Mar Caspio. A giugno il traffico containerizzato della China‑Europe Railway Express attraverso il Caspio ha superato le 100.000 unità.

All’incontro non sono mancate le raccomandazioni sugli aspetti “soft” della connettività. «La digitalizzazione è un impegno particolarmente importante, perché i Paesi stanno adottando politiche digitali per integrare sempre più i loro sistemi di trasporto», ha sottolineato Aliyev.

In un contesto internazionale segnato da instabilità, il corridoio centrale appare come un elemento di coesione eurasiatica, capace di offrire rotte alternative, riduzioni di tempi e costi, nonché un modello di infrastrutture integrate per sostenere la crescita e la resilienza economica dei Paesi coinvolti.

CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK

Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: