Foto Wikimedia
Governati da stolti: l’Occidente sull’orlo del baratro
Da anni ci ripetono che il problema del mondo sarebbero le autocrazie: Russia, Cina, Iran, Venezuela. Ci dicono che sono il male, che minacciano la libertà e la democrazia. Ma forse il vero problema non è quello.
Forse il problema siamo noi — o meglio, chi ci governa.
Il declino delle classi dirigenti occidentali
Le nostre classi politiche sembrano composte non da statisti, ma da improvvisati, stolti e pavidi. Figure mediocri, più attente ai sondaggi che alla storia, più pronte a compiacere che a comprendere.
Nel frattempo, i Paesi che l’Occidente considera “autoritari” — piaccia o no — continuano a produrre leadership capaci di pensare in termini strategici, di lungo periodo. Governi che, pur con tutti i limiti e i metodi discutibili, sanno difendere i propri interessi nazionali. Noi no.
L’Europa: da alleata a vassalla
L’Europa si è gettata in una guerra che non può vincere, e che la sta marginalizzando giorno dopo giorno. Ha rinunciato alla propria autonomia energetica, industriale e diplomatica per fare da fanalino di coda a strategie decise oltreoceano.
Chi ci guadagna? Gli Stati Uniti, che grazie alla rottura dei legami energetici con la Russia hanno rilanciato la propria industria del gas liquefatto e rafforzato il dollaro.
Chi ci perde? L’Europa, che paga l’energia il doppio e si avvia a una deindustrializzazione lenta ma inesorabile.
Gli Stati Uniti: un gigante smarrito
Ma nemmeno oltreoceano le cose vanno meglio. Gli USA appaiono come un gigante stanco, smarrito, che tenta di mantenere la propria egemonia con un all in disperato.
In Medio Oriente seguono i capricci di Netanyahu, rischiando di trascinare il mondo in un nuovo conflitto con l’Iran, mentre la credibilità americana è già a pezzi dopo il disastroso ritiro dall’Afghanistan.
In Ucraina si parla di fornire missili Tomahawk, dimenticando che la Russia oggi dispone del più potente arsenale nucleare del pianeta.
In America Latina si prepara l’ennesima stagione di ingerenze, guerre per procura e colpi di stato “democratici” per difendere interessi economici sempre più fragili.
L’Europa verso una guerra che non può combattere
E noi?
L’Europa si prepara a scendere in guerra con un livello di disorganizzazione e inconsapevolezza che ricorda tragicamente l’Italia fascista del 1940: senza industria, senza risorse, senza visione.
Governata da una classe politica che confonde fedeltà con sottomissione e propaganda con strategia.
Stiamo giocando con il fuoco, guidati da chi non sa nemmeno accendere una candela.
Conclusione: il vero pericolo
Il vero pericolo non viene da Mosca, da Pechino o da Teheran.
Il vero pericolo è dentro casa nostra: è l’incapacità, l’arroganza e la stupidità di una classe politica che ha perso ogni contatto con la realtà.
Siamo davvero governati da stolti e incoscienti — e il conto, come sempre, lo pagheranno i popoli.
