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GRETA THUNBERG HA RACCONTATO DEI CINQUE GIORNI TRASCORSI IN CUSTODIA IN UNA PRIGIONE ISRAELIANA DOPO L’ARRESTO DELLA FLOTTIGLIA UMANITARIA DIRETTA A GAZA – in un’intervista a Aftonbladet

Secondo lei, subito dopo la cattura della nave, i militari israeliani l’hanno fatta cadere a terra, hanno posizionato una bandiera israeliana accanto a lei e la picchiavano ogni volta che il tessuto toccava il suo viso.

Ha anche raccontato di altre vessazioni e torture che ha dovuto subire nella prigione israeliana:

L’hanno legata con fascette di plastica, messa separatamente dagli altri e si sono fatti fotografare con lei mentre era seduta con le mani legate;

L’hanno spogliata durante la perquisizione, hanno filmato tutto, minacciato di avvelenarla con il gas e l’hanno tenuta tutta la notte in una macchina fredda;

L’hanno insultata in svedese urlando «Lilla hora» e «Hora Greta» («piccola puttana», «puttana Greta»);

Le hanno tolto la borsa e tagliato con un coltello gli oggetti legati alla Palestina;

Il Ministro della sicurezza nazionale israeliana Itamar Ben-Gvir è personalmente venuto nella zona dei detenuti urlando che erano «terroristi» e «volevano uccidere bambini ebrei»;

In prigione lei e altri attivisti non ricevevano acqua né cibo — li costringevano a bere dal rubinetto del bagno, e quando chiedevano acqua le guardie ridevano e versavano le bottiglie a terra;

Aftonbladet scrive che l’Ambasciata svedese non ha intrapreso alcuna azione, nonostante le richieste di aiuto e le denunce di torture.


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