KEIKO FUJIMORI
Francesco Cecchini
Keiko Fujimori, leader della destra peruviana, rimarrà in prigione per 36 mesi, mentre è indagata per il reato di riciclaggio di denaro sporco, dopo che un tribunale di seconda istanza ha respinto venerdì scorso l’appello presentato alla fine dello scorso anno. La Corte Penale Seconda d’Appello il 4 gennaio 2019 ha stabilito all’unanimità di dichiarare infondato il ricorso di Keiko Fujimori contro la decisione del giudice Richard Concepcion Carhuancho, che lo scorso 31 ottobre ha ordinato la carcerazione della figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori per evitare rischi procedurali in indagini che continuano contro di lei. Secondo il giudice, ci sono indicazioni che Keiko Fujimori è stata a capo ad un’organizzazione criminale all’interno del suo partito Fuerza Popular per raccoglere denaro illecito per prendere il potere e poi ripagare i favori. L’ impresa brasiliana Odebrecht ha confessato di aver sborsato irregolarmente un milione di dollari per finanziare le campagne politiche di Keiko Fujimori e del suo partito. La Seconda Camera d’Appello, composta da giudici Octavio Sahuanay, Jessica Leon e Ivan Quispe, ha riconosciuto che la decisione di mantenere Keiko Fujimori in carcere è giustificata dal pericolo che possa ostacolare la raccolta delle prova se liberata.
Il link con una precedente nota pubblicata su Ancora Fischia il Vento è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2018/10/13/guai-per-keiko-fujimori-e-crisi-del-fujimorismo/
KEIKO, ALBERTO E KENJI FUJIMORI