No al fracking in Colombia


Francesco Cecchini


La Colombia non ha solo i problemi del coronavirus, della non attuazione dell’ accordo di pace e dell’ assassinio continuo di leader sociali e di ex guerriglieri delle FARC-EP, da fine 2016 ad oggi sono stati assassinati 971 leader sociali e 220 ex guerriglieri, ma anche quello del fracking.
Il fracking, o fratturazione idraulica, è una tecnologia utilizzata per estrarre gas o petrolio che è intrappolato nei pori di formazioni rocciose scarsamente permeabili chiamate scisti bituminosi, che si trovano nel sottosuolo e si trovano di solito a una profondità compresa tra 1.000 e 5.000 metri . Per poter rimuovere gli idrocarburi, è necessario perforare un pozzo verticale fino a quando non raggiunge la formazione che li contiene. Successivamente, viene eseguita unaltra serie di perforazioni orizzontali nello scisto, che può estendersi per diversi chilometri in diverse direzioni. Attraverso questi pozzi la roccia viene fratturata iniettando una miscela di acqua, sabbia e sostanze chimiche ad alta pressione che guidano il flusso e lo scarico degli idrocarburi dai pori. Il fracking causa diversi problemi: l’ inquinamento delle falde, l’ inquinamento atmosferico, spreco di risorse idriche, incremento di scosse sismiche e così via. Proprio quello che manca a Colombia.
Il Consiglio di Stato, dopo molti rinvii dovuti alla pandemia ha finalmente fissato per il 20 agosto l’ audizione definitiva per stabilire se il fracking è viabile o no. Lo ha stabilito il 23 luglio il magistrato relatore Ramiro Pozo. Inoltre è stata presa in considerazione la posizione delle organizzazioni sociali che sostengono che il decreto che regola i pozzi piloti del fracking va contro la decisione giuridica che aveva sospeso tale attività in Colombia. Il Consiglio di Stato aveva permesso al Governo di dimostrare che il fracking non fa danni, decisione contestata.
Sarà un confronto, scontro duro, basato anche su una documentazione sostanziosa. Tra l’ altro il Consiglio di Stato ha ricevuto su sua richiesta un documento di 460 pagine redatto da 6 esperti dell’ Università Nazionale. Secondo questo documento, tra altri dettagli la Colombia con il fracking violerebbe obblighi internazionali, spendendo più risorse di quanto guadagnerebbe.
A favore del fracking, oltre alle compagnie petrolifere Ecopetrol, Exxon Mobil e Conoco Phillips sono il Presidente Iván Duke, anche se non si esprime con chiarezza, e il suo Ministro delle Miniere e dellEnergia María Fernanda Suárez che ha dichiarato che se non si prendono misure nel 2024 la Colombia dovrà importare gas.
Chi è in prima linea contro il fracking è l Alianza Colombia Libre de Fracking che dichiara: Siamo uniti dalla difesa dellacqua, della vita, degli ecosistemi. Date le prove scientifiche esistenti che mostrano gli impatti negativi che il fracking ha avuto sullambiente, sulla salute e sulle comunità, chiediamo al governo del presidente eletto Iván Duke in modo che, in applicazione del principio di precauzione, non permetta lo sviluppo di tali progetti nel paese Giovedì 16 gennaio il Comité Nacional del Paro Bogotá ha organizzato una manifestazione ambientale di fronte all Università EAN (Escuela de Administración de Negocios) per informare, oltre che sulluso dei glifosati sul fracking. Diógenes Orjuela, presidente della Central Unitaria de Trabajadores (CUT), dichiarò di essere contro entrambi. La pandemia ha sospeso, purtroppo, le manifestazioni di piazza.

Iván Duke e María Fernanda Suárez

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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