Ecco le facce della Vita e della Morte.
Di Willy, 21 anni, e di uno dei fratelli Bianchi che sabato sera l’ha ucciso.
La faccia del coraggio, di chi anche se magro si avvicina per placare una rissa e poi difendere l’amico dal branco.
E la faccia della vigliaccheria di chi picchia in quattro contro uno, pur essendo grande e grosso.
La faccia del futuro dell’Italia e quella della barbarie di matrice fascista.
Sì, perché i giornali non lo diranno, altri si rifiuteranno di vedere la natura politica di queste vicende, ma Marco e Gabriele Bianchi, i loro complici, hanno tutto dei fascisti.
L’ignoranza, il culto della violenza, la passione per le armi e le divise, i pestaggi di branco, l’immaginario di gerarchia e dominio sul prossimo.
E chissà che non c’entri il colore della pelle di Willy nel determinare il loro accanimento nel pestarlo, fino a causarne la morte a calci in testa…
D’altronde tutti dicono che questo omicidio ricorda quello, nella stessa zona tre anni fa, di Emanuele Morganti. In quel caso furono otto gli uomini a partecipare al pestaggio, armati di manganelli con su scritto “Boia chi molla”…
La verità è che dietro questi omicidi, dietro questi casi apparentemente inspiegabili, c’è uno stesso brodo schifoso, dentro cui crescono generazioni di ragazzi nei paesi, nelle piccole province, nelle periferie.
Un brodo che è il sottoprodotto di tutta una società che ti insegna che chi ha più soldi, più forza, più potere è migliore, che il tuo branco è il meglio, che non conta il cervello ma i muscoli, che l’Altro è il nemico.
Povero Willy, non ti meritavi questa fine, non ti meritava quest’Italia. Ti possiamo solo promettere che faremo di tutto, davvero di tutto, perché il volto della Vita cancelli quello della Morte.
(di Salvatore Prinzi PaP)
PS: Su “La Stampa” iniziano ad apparire i legami con l’estrema destra: https://bit.ly/336JTr6