Francesco Cecchini

SOLIDARIETA’ CON I PRIGIONIERI POLITICI PERUVIANI.

Dopo dodici anni di carcere per crimini contro l’umanità, Alberto Fujimori, di 79 anni, ritorna in libertà grazie al perdono umanitario di Pedro Pablo Kuczynski, attuale presidente del Perù, che ha giustificato che si tratta di “una malattia progressiva, degenerativa e incurabile”. L’ex presidente Alberto Fujimori, ha lasciato la clinica, Centenario Peruano Japonesa dove era ricoverato per problemi cardiaci, la notte di giovedì 4 gennaio 2018. Era stato condannato, nel 2009, a 25 anni per usurpazione di funzioni, frode, spionaggio a politici e giornalisti, falsità ideologica, un omicidio, sequestro di persona e detenzioni illegali. Ora l’ex presidente passerà dalla prigione a una casa di due piani, affittata per 5000 dollari al mese, che ha giardini, piscina, jacuzzi, quattro camere da letto, , tra altre comodità. L’indulto ha causato trambusto in Perù: proteste, dimissioni di politici e critiche a PKK.

https://www.ancorafischiailvento.org/2018/01/06/peru-proteste-lindulto-fujimori

Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa si è dichiarato più che deluso dal presidente Pedro Pablo Kuczynski. In un suo articolo “Il tradimento di PPK”, ha messo in discussione le circostanze che hanno indotto il presidente a perdonare Alberto Fujimori. PPK ha negoziato segretamente con il Fujimorismo per evitare di essere allontanato dalla carica presidenziale in cambio del rilascio di chi era stato condannato, tra l’altro, per gli assassinii di Barrios Altos e di La Cantuta. Secondo Ernesto Blume, presidente della Corte Costituzionale. L’indulto potrebbe essere revocato perché concesso in maniera irregolare. La maggior parte dei peruviani sono contro l’indulto e il prossimo 11 gennaio vi sarà una grande manifestazione di protesta.                                   Centinaia di donne ed uomini, ex miltanti di Sendero Luminoso, del MRTA e di movimenti sociali continuano ad essere incarcerati da moltissimi anni in carceri dove hanno vissuto torture, assassinii e massacri. Ad oggi vengono negati i loro diritti e perfino loro avvocati difensori vengono incarcerati. Un caso fra i tanti, lo stretto isolamento che vengono tenute donne prigioniere politiche a Piedras Gordas. Oltre a Manuel Rubén Abimael Guzmán Reynoso, Camarada Gonzalo, leader di Sendero Luminos va ricordato, tra tanti, Victor Polay Campos, capo del MRTA, che operato tempo fa al cervello dovrebbe uscire di prigione nel 2026. Un’ amnistia generale è una decisione dovuta per chiudere con una storia drammatica, ma passata. Anche per loro è la giornata del 17 aprile di ogni anno di mobilitazione internazionale per tutti i prigionieri politici di tutto il mondo. In occasione della visita di Bergoglio, Papa Francesco, in Perù significativa e la lettera al papa di Elena Yparraguirre di Sendero Luminoso.

https://presospoliticosdelperu.blogspot.it/2018/01/a-su-santidad-el-papa-francisco.html#more

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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