Portogallo. Sinistre vincono con #proporzionale puro. Una lezione per il PD

In Portogallo le sinistre vincono con proporzionale puro. Quanto accade da anni in quel paese rappresenta – senza mitizzazioni – una smentita di tutti i luoghi comuni che hanno distrutto la sinistra in Italia. Sono infatti due cose che mancano in Italia a caratterizzare l’esperienza portoghese: legge elettorale proporzionale e una sinistra anticapitalista assai forte (più del 15%). Forse anche per questo non ci sono forti partiti qualunquisti e/o populisti di estrema destra.
I socialisti portoghesi invece di cercare di assassinare la sinistra radicale con il voto utile e le leggi elettorale maggioritarie hanno dovuto rassegnarsi a concordare in questi anni un accordo programmatico con le nostre compagne e i nostri compagni del Bloco de Esquerda e del PCP. Invece di fare “larghe intese” con centrodestra o di copiarne il programma sono stati costretti a fare almeno qualcosina di sinistra recuperando voti persi con le loro precedenti esperienze di governo. Il risultato di una sinistra radicale complessivamente oltre il 15% è che i “socialisti” hanno tenuto una linea assai meno antipopolare e liberista che nel resto di Europa e soprattutto un relativo successo del governo sul piano economico e anche del consenso. La sinistra ha dato appoggio esterno per mandare all’opposizione la destra ma non a scatola chiusa e senza perdere la propria autonomia e alterità.
Dopo la dittatura fascista il Portogallo scelse come l’Italia una legge proporzionale per evitare nuove disavventure autoritarie e l’ha mantenuta. In quel paese i partiti hanno ancora una fisionomia politico-culturale riconoscibile, radicamento popolare e non si assiste al carnevale pubblicitario che ha caratterizzato l’Italia dal 1994.
Il PD dovrebbe abbandonare la sua sciagurata “vocazione maggioritaria” e la rendita di posizione che deriva dal cosiddetto “voto utile” se davvero vuole salvaguardare la democrazia costituzionale e battere le destre. In Portogallo i socialisti sono un grande partito con percentuali che il centrosinistra italiano si sogna con una legge elettorale che garantisce la rappresentanza e le minoranze.
Dovrebbero riflettere anche i socialisti di LeU come D’Alema che continuano a sostenere maggioritario e coalizioni forzate.
La situazione portoghese non va idealizzata, le formazioni della sinistra radicale hanno tenuto nonostante il sostegno esterno a un governo che comunque non ha un profilo di rottura netta col neoliberismo. L’astensione rimane alta e le sinistre chiederanno ai socialisti misure sociali più incisive.
Segnalo che il Bloco ha subito la scissione di Livre, partito collegato a Diem di Varoufakis, che con l’1,09% ha eletto un parlamentare e che c’è stata un’affermazione del partito animalista. Alla faccia di chi ripete da anni che il problema sarebbero i “partitini”!

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Maurizio Acerbo, segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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