Fra le ricadute dell’assassinio del generale Soleimani e il coronavirus, l’Ucraina è passata nel dimenticatoio, il che è comprensibile, ma è pur sempre potenzialmente pericolosa. Il “giovane e dinamico” Presidente Zelenskii è stato, più o meno, dimenticato. Ciò, tuttavia, non vuol dire che la situazione non stia evolvendo o, in effetti, non stia diventando estremamente pericolosa. Perciò, per quelli che non tengono d’occhio l’Ucraina, ecco un breve sommario di quel che sta accadendo.

Sommario degli sviluppi

Per prima cosa, Zelenskii ha dimostrato di essere un perfetto ZERO. Detto semplicemente, né Zelenskii né la sua squadra riescono a combinare nulla, letteralmente nulla. Intendo proprio nulla, nulla del tutto.

Seconda cosa, mentre all’inizio la vittoria di Zelenskii sembrava indicare [in italiano] che gli ucronazisti avessero subito una devastante sconfitta, adesso è completamente ovvio che a Zelenskii manca la volontà, o i mezzi, o entrambi, per risolvere questo enorme problema. Ora gli ucronazisti sono tornati alla carica, provocano Zelenskii tutti i giorni ma lui, semplicemente, non è in grado di reagire e di affermare la sua autorità.

Terza cosa, socialmente ed economicamente, l’Ucraina è in caduta libera. A seguito di anni di caos e corruzione, l’Ucraina è ora un paese deindustrializzato che può vendere solo tre cose: uomini (per lavori umili in Polonia e nell’Unione Europea), donne (prostituzione) e la sua “terra nera” (chernozem). La vendita della terra porterà al budget ucraino abbastanza soldi da mantenere l’apparenza di uno stato per qualche altro mese, forse un anno, roba del genere. Dopodiché, lo spettacolo è terminato, giù il sipario, le luci si spengono e tutti vanno a casa…

Quarta cosa, è abbastanza chiaro chi decida in Ucraina: Arsen Avakov, “eterno” (secondo gli standard ucraini), Ministro dell’Interno. Lui non solo ha una vera potenza di fuoco ma sembra capace di aprire e chiudere il “rubinetto” degli ucronazisti a seconda delle sue personali esigenze e delle circostanze. Al contrario dei fuori di testa in buona fede, Avakov non mi appare affatto un nazista, piuttosto direi un a-ideologo, egli è tutto per il “puro potere”. Ciò, per l’Impero, fa di lui un “partner” molto più desiderabile dei veri fuori di testa.

Quinta cosa, mentre gli Accordi di Minsk sono sempre più o meno in agenda, almeno ufficialmente, gli ucronazisti hanno alzato abbastanza la voce nelle loro proteste da, in sostanza, bloccare completamente ogni significativo negoziato. Sì, i prigionieri saranno probabilmente scambiati, ma oltre a ciò vedo molto improbabile ogni ulteriore progresso. Per tutti gli scopi pratici, il regime di Kiev è stato molto chiaro: non ci saranno negoziati col Donbass, il che vuol dire semplicemente che non vi sarà nessuna soluzione negoziata. Davvero è semplicemente così.

Sesta cosa, il Covid-19 ha colpito l’Ucraina molto, molto duramente. Il problema è che le autorità, sapendo bene di non avere i mezzi per fare alcunché, hanno iniziato battendosi il petto e dicendo che non vi erano casi di infezione in Ucraina, salvo dichiarare poi d’improvviso misure drastiche di quarantena. Ma le informazioni vere stanno filtrando fuori: gli ospedali ucraini sono pieni di casi, la maggior parte non diagnosticati, e molti sono già i morti. Ufficialmente, finora, ci sono solo 14 casi confermati, e solo due mortali. Ma tutti sanno assolutamente che questi numeri sono immaginari, e che i casi reali restano sconosciuti per la mancanza di kit di test, non certo per la mancanza di casi. I medici negli ospedali ucraini stanno suonando gli allarmi, ma nessuno li sta ad ascoltare.

Settima cosa, la situazione è resa perfino peggiore dal fatto che non ci sono alternative credibili a Zelenskii. Un’opposizione ESISTE in Ucraina, i tipici fuori di testa ucronazisti e i politici genericamente pro-Russia che sono assolutamente indigesti alla (ben più ampia) opposizione ucronazista. Quindi non sembra esserci nessuna soluzione politica né alternativa al presente regime. Proprio ora, i due politici che sembrano più competenti sono Vadim Rabinovich e Elena Lukash [entrambi in inglese]. Entrambi sono molto acuti e, francamente, molto coraggiosi, ma non hanno una base di potere abbastanza forte da affrontare i nazisti. Infine c’è Viktor Medvechuk [in inglese] la cui migliore qualità è anche il suo tallone d’Achille: è considerato vicino a Putin. Queste sono tutte figure brillanti e coraggiose ma, paragonate al potere di Arsen Avakov, sono solo bolle di sapone. Ci saranno cambi in futuro? Forse, ma non in quello immediatamente prevedibile.

Scenari possibili

Quando un paese entra in una drammatica crisi sistemica, qualcosa infine cederà. Proprio ora ci sono relativamente poche proteste semplicemente perché non c’è nessuna forte personalità politica che possa ispirare la gente portandola a manifestare e lottare per un cambiamento. La maggior parte degli ucraini sono sia assolutamente esausti che assolutamente disperati. Sono nella modalità “sopravvivenza” insegnata loro dalla storia, e stanno semplicemente aspettando. Francamente non posso biasimarli. Il mio consiglio a tutti i miei contatti ucraini è stato “uscite di là finché siete in tempo”, ma se non puoi farlo, entrare in modalità sopravvivenza è l’unica opzione rimasta.

In questo momento, gli ucronazisti si sentono belli eccitati e sono tornati, vendicativi, sulla scena chiedendo che, finalmente, l’Ucraina sia trasformata in Banderastan, anche se essi preferiscono chiamarla “Banderstat”. La loro forza è nell’unione e nella potenza di fuoco. La loro maggiore debolezza è l’odio con cui sono visti dalla maggior parte degli ucraini. Una combinazione tra le più pericolose.

Alcuni osservatori hanno suggerito che potrebbe avvenire un colpo di Stato. Io ne dubito, perché non vedo nessuno capace di guidare tale colpo. Avakov sarebbe la persona ideale, ma lui è *già* al potere, non ha affatto nessuna necessità di un colpo di Stato. Inoltre, se un regime apertamente ucronazista rimpiazzasse Zelenskii, non farebbe che aumentare ulteriormente lo stress sull’intera popolazione.

La verità è sia semplice che terribile: non c’è nessuna soluzione per l’Ucraina. Nessuna, di nessun tipo.

Perciò, cosa potrebbe succedere nell’immediato?

Gli ingredienti di base sono abbastanza prevedibili: proteste, disordini civili, violenza e, infine, una spaccatura dell’Ucraina in numerose entità.

In teoria ciò potrebbe essere evitato, ma per farlo devono essere almeno soddisfatte le seguenti condizioni:

  1. L’Occidente e la Russia devono lavorare insieme ad un importante sforzo per ricostruire l’intera nazione, non solo il Donbass devastato dalla guerra.
  2. Il regime a Kiev deve essere accettato da tutti e tre: l’Occidente, la Russia e il popolo ucraino.
  3. Gli ucronazisti devono essere disarmati e, quando necessario, sia imprigionati che espulsi.

Come potete subito vedere, ciò non potrà avvenire.

Sì, alcuni hanno cominciato a pensare su questi problemi, c’è un rapporto [in inglese] molto interessante rilasciato dal Gruppo per la Guida alla Sicurezza Euro-Atlantica (EASLG); leggete bene in particolare agli “Economic Steps” ed ai “Political Steps” suggeriti in questo rapporto. Il fatto che un tizio come il generale in pensione Breedlove, ex SACEUR e rabbioso anti-russo, possa aver firmato questo rapporto è alquanto sorprendente.

Tuttavia, con la corrente pandemia del Covid-19 E la brutale guerra petrolifera che minaccia la maggior parte delle economie, io mi aspetto che le nazioni occidentali perdano semplicemente l’interesse per l’Ucraina: saranno troppo occupate ad affannarsi a recuperare dalle ricadute politiche della crisi Covid-19. Per quanto riguarda la Russia, non c’è nessuna possibilità che possa trovarsi d’accordo a finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, e neanche che possa fornire le forze necessarie a piegare gli ucronazisti. Il che vuol dire che, nell’immediato futuro, l’Ucraina sarà lasciata in gran parte al suo destino. La Russia vorrà, naturalmente, continuare a sostenere la Novorussia (ad esempio vi ha già inviato kit di test per Covid-19) e nel mentre distribuirà passaporti russi a chiunque ne faccia richiesta (la vasta maggioranza della popolazione novorussa).

Conclusione

La pandemia Covid-19 avrà enormi ripercussioni politiche in tutto il mondo perché, in questo caso specifico, non solo la macchina propagandistica anglo-sionista sarà impossibilitata a nascondere la verità alla gente (se non altro, ogni sorta di notizie falsificate e di voci folli avranno più “credito nelle strade” di quanto ci stanno dicendo i politici), ma le conseguenze di questa crisi saranno avvertite dovunque, compreso in patria. Perciò Trump può andare avanti in ognuna delle sue conferenze stampa a dire quanto gli Stati Uniti d’America siano “i migliori”, “i più grandi” e “i più potenti”, ma la verità è che il virus rivelerà non solo la totale incapacità del settore privato a risolvere la crisi, ma anche quanto siano completamente disfunzionali gli Stati Uniti, insieme alla maggior parte delle nazioni occidentali (no, né Walmart né Amazon salveranno la partita). Non fa nessuna meraviglia che i politici occidentali si affannino a mostrarsi “coinvolti”, stanno semplicemente cercando di pararsi il culo per l’inevitabile momento “lezione imparata” che sta arrivando per tutti. Forse, in qualche momento del futuro, vedremo la maggior parte di statunitensi riconsiderare le loro idee sul socialismo e il libertarismo, specialmente quando diventerà chiaro come è stata differente la reazione al virus in Cina e in Russia rispetto a quella europea e americana.

http://sakeritalia.it/ucraina/ce-una-bomba-ticchettante-in-ucraina/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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