Paramilitari colombiani


Francesco Cecchini


La Colombia, con 50 milioni di abitanti, è assediata dal Covid-19. Al 6 agosto, ha avuto 346.000 casi di Covid-19, più di 9.000 morti e un contagio giornaliero di oltre 7.000 casi.
La violenza è endemica. Un esempio, tra i tanti. Un paio di giorni fa cinque adolescenti tra i 14 e 18 anni sono stati assassinati a Cali, capitale della regione del Valle del Cauca.
Ma vi è un altro dramma che il popolo colombiano vive sulla propria pelle.
Con la elezione due anni fa di Iván Duque, uomo di Álvaro Uribe, a presidente, è iniziato un brutto periodo per la pace in Colombia. Seri ritardi nell’ applicazione dell’ Accordo di Pace, stragi di leader sociali e di ex guerriglieri, sabotaggio della pace con l’ ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), il via libera alle azioni di gruppi paramilitari, etc.,etc…
Ora sembra che alcuni nodi per la coppia Iván Duque e Álvaro Uribe stiano per venire al pettine.
Iván Duque
Il presidente Iván Duque è stato coinvolto in uno scandalo di traffico di droga. Una telefonata registrata ha rivelato lacquisto di voti a suo favore da parte del narcotrafficante José Hernández, alias Ñeñe. Secondo i media colombiani, la Procura ha tenuto la registrazione per 21 mesi senza procedere alle indagini sul presunto atto di corruzione elettorale.
Ora la Commissione Investigativa del Consiglio elettorale nazionale della Colombia ha avviato un’indagine preliminare sulla campagna dell’allora candidato e attuale presidente, Iván Duque. La Commissione analizzerà i fatti relativi al finanziamento della campagna del presidente.
In una dichiarazione, la Comissione ha riferito che il responsabile della campagna Luis Guillermo Echeverri Vélez e il partito Centro Democrático (il partito di Álvaro Uribe e di Iván Duque )saranno indagati anche per la presunta violazione delle norme elettorali sul finanziamento delle campagne politiche, per il periodo e 2018-2022. La Commissione Investigativa Speciale è composta dai giudici Jaime Luis Lacouture, Virgilio Almanza e César Abreo Méndez e analizzerà varie prove e denunce relative a una presunta compravendita di voti. Allo stesso modo, chiederanno dichiarazioni sulle telefonate intercettate dalla Procura generale, in cui si parla di presunti contributi economici dell’imprenditore venezuelano Oswaldo Cisneros, del valore di 300mila dollari. Chiederanno inoltre al partito Centro Democrático di inviare una copia dei documenti contabili della campagna elettorale dell’allora candidato Iván Duque al fine di determinare l’origine e l’ammontare dei contributi consegnati nella relazione delle entrate e delle spese della campagna a il presidenziale.
Álvaro Uribe
Álvaro Uribe già ha un numero di prigionia e non potrà lasciare i domiciliari per partecipare al Parlamento.
L’arresto di Uribe coinvolge quattro decenni di narco-paramilitarismo in Colombia.
L’ex narco-presidente e suo fratello sono accusati di aver creato nel 1996 un gruppo paramilitare,Bloque Metro, (vedi nota su Iván Cepeda). La giustizia colombiana ha aperto circa 60 indagini contro Álvaro Uribe, più di una dozzina presso la Corte suprema e 46 presso la Commissione investigativa e d’accusa della Camera dei rappresentanti.
Uno ad uno vengono smentiti gli argomenti ingannevoli che Álvaro Uribe menziona a giustificare la prigionia. Un esempio per tutti. Afferma che ha contro testimoni comprati dal partito FARC (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común). Falso. E’ stato arrestato perché potrebbe ostacolare la giustizia nelle indagini, come accadde quando denunciò Iván Cepeda.
Va sottolineato che l’ attuale processo ad Alvaro Uribe mette in luce le note complicità dell’ex presidente colombiano con la criminalità organizzata: traffico di droga e destra politica in Messico e America Latina. L’impatto immediato di questo processo giudiziario rafforza l’attuale lotta alla corruzione e all’impunità in tutta America Latina
Iván Cepeda
Iván Cepeda, è filosofo e portavoce del Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato (MOVICE). Figlio dell’attivista Yira Castro e di Manuel Cepeda Vargas dell’Unione Patriottica, assassinato nel 1994 da paramilitari in collusione con l’esercito. Iván Cepeda è in continua lotta contro il traffico di droga e i paramilitari.
La causa che Uribe avviò nel 2014 contro di lui è diventata un boomerang che ha portato al suo attuale arresto. Nel 2012 Cepeda aveva accusato Álvaro Uribe e suo fratello Santiago di aver creato Autodefensas Unidas de Colombia, or AUC, e fornendo la testimonianza di diversi ex paramilitari. Corte Suprema ha finito per scagionare Cepeda nel 2018, che Uribe accusava di manomissione di testimoni, e ha iniziato a indagare lui stesso, riuscendo a dimostrare che era l’ex presidente che effettivamente cercò di corrompere i testimoni di Cepeda per cambiare la loro testimonianza.
Ora Iván Cepeda, come parlamentare sta denunciando agli organismi internazionali il presidente Iván Duque per le sue dichiarazioni del presidente sulla decisione Corte Suprema di giustizia di mettere agli arresti domiciliari Álvaro Uribe Vélez. Ha dichiarato a SEMANA Noticias : “È il capo dello Stato e sul caso non può dire la sua né come cittadino né come autocrate”.
Iván Cepeda ha inviato comunicazioni alla Commissione interamericana per i diritti umani (IACHR) e alle Nazioni Unite facendo alcune considerazioni sulle azioni del presidente Iván Duque in relazione al processo contro l’ex presidente Álvaro Uribe. “Con queste comunicazioni ho messo in evidenza, davanti alle organizzazioni internazionali, che è in corso una campagna in Colombia per interferire con l’indipendenza della magistratura”, ha detto Cepeda, che ha chiesto a questi due organi una dichiarazione pubblica in cui esortano il presidente Duque a cessare ogni atto di interferenza o pressione contro le decisioni adottate nel processo.

Iván Cepeda, Álvaro Uribe e Iván Duque


CONCLUSIONE.
Il popolo colombiano ha bisogno urgente di un cambio politico radicale che elimini i narco Álvaro Uribe e Iván Duque e Colombia come narco stato, suddito degli Stati Uniti. Uomini come Iván Cepeda possono essere alla guida di questo cambiamento.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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