Bandiera della Colombia ancora insanguinata.


Francesco Cecchini


MODELLO BRASILE PER LA COLOMBIA. María Fernanda Cabal, senatrice del Centro Democrático e candidata a presidente della Colombia, lo scorso agosto è stata in Brasile su invito di Jair Bolsonaro, con il quale ha un rapporto di amicizia, ed è ritornata con un’ agenda politica perché la destra radicale prenda il volo e Uribe e Duque possano essere brillantemente, da lei, rimpiazzati. Per María Fernanda Cabal il Brasile di Jair Bolsonaro e il Paradiso in terra. Un paradiso dove la foresta amazzonica è tolta ai popoli originari per darla alle imprese che sfruttano il legname. Inoltre per la senatrice uribista altri punti della politica di Bolsonaro da applicare in Colombia sono i temi dell’ambiente, della salute pubblica, del porto d’armi senza alcuna restrizione, della privatizzazione delle aziende statali, dell’ educazione tradizionale contro i diritti Lgbti e del rafforzamento della banca nazionale. Nei confronti di María Fernanda Cabal, Uribe e Duque sembrano due moderati. Comunque al popolo colombiano manca proprio un uribismo-bolsonarismo per continuare ad essere governati da una ricca oligarchia, rimanere senza pace, essere represso quando manifsta, dichiarare guerra al Venezuela, etc.,etc..

Jair Bolsonaro e María Fernanda Cabal
REPRESSIONE DELLE PROTESTE. Vittime della violenza della polizia nelle proteste in Colombia 2021. Pubblicato da Dipartimento di Ricerca di Statista, 16 settembre 2021 Almeno 43 persone sono state uccise dalla polizia durante le proteste in Colombia dal 28 aprile al 27 maggio 2021. Dopo che il governo di Iván Duque ha cercato di attuare una riforma fiscale che richiederebbe contributi più elevati da parte delle persone a reddito medio e basso, sono scoppiate massicce proteste in uscita nelle principali città colombiane il 28 aprile. Da allora, sono stati registrati 3.405 casi di brutalità della polizia e 1.445 arresti arbitrari. Almeno 1.133 persone hanno subito violenze fisiche da parte della polizia, mentre 47 vittime hanno riportato lesioni agli occhi a causa dell’aggressione della polizia.
COLOMBIA CONTRO VENEZUELA.
La frontiera tra Colombia e Venezuela è lunga 2219 chilometri ed è oggetto di provocazioni continue, incursioni armate da parte del regime di Iván Duque. Il Venezuela ha recentemente annunciato una “forte reazione” contro la Colombia. Il ministero degli Esteri del regime di Nicolás Maduro ha assicurato che ci sono stati attacchi irregolari al confine che hanno causato vittime civili. Le tensioni al confine tra Colombia e Venezuela non si placano e mercoledì il ministero degli Esteri venezuelano ha emesso una dichiarazione di avvertimento sulla reazione che il paese vicino avrà ai presunti attacchi irregolari sul suo territorio. Nel documento, il ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza ha assicurato che avranno una reazione energica all’ingresso di qualsiasi organizzazione armata regolare o irregolare nel loro Paese. Il Venezuela garantirà effettivamente la pace all’ interno del territorio nazionale e sancisce che ogni tentativo di violare l’integrità territoriale (…), convenzionale o nascosto, da parte di qualsiasi organizzazione armata, regolare o irregolare, avrà una forte reazione, ha dichiarato Arreaza .
NON C’ E’ ANCORA LA PACE. Dopo che il governo colombiano ha firmato un accordo di pace con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC-EP) che ha posto fine a decenni di guerra e disordini, entrambe le parti hanno affermato che era l’inizio di una nuova era. Ma sono passati 5 anni da quando FARC-EPi ha deciso di consegnare le armi e molte delle promesse fatte dal governo non vengono mantenute, il che sembra allontanare sempre più la prospettiva di una pace vera e duratura.
I fallimenti che mettono a rischio l’ accordo di pace in Colombia sono i seguenti.
Almeno 3.000 guerriglieri sono tornati alla lotta armata, fatto che costituisce una grande minaccia alle basi dell’accordo. Inoltre non è stato fatto un accordo di pace con l’ ELN.
Dei milioni di colombiani che vivevano nei territori controllati dai ribelli, molti attendono ancora l’arrivo di strade, scuole ed elettricità. La promessa del governo di sostenere lo sviluppo rurale è stata una delle grandi motivazioni per il disarmo dei guerriglieri.
Con l’ assassinio di Bailarín Carupia, avvenuto lo scorso 16 settembre, sono 117 i leader sociali assassinati nel 2021 e 1232 dalla firma dell’ accordo di pace. A fine aprile 2021 secondo un rapporto della Jurisdicción Especial para La Paz (JEP) gli ex guerriglieri assassinati erano 276, sempre dalla firma degli accordi di pace.
Il presidente della Colombia, Iván Duque, politico conservatore, uomo di Uribe nemico numero uno della pace, ha sempre espresso il suo scetticismo e dimostrato opposizione pratica agli accordi con le FARC-EP. E non ha voluto fare un accordo di pace con l’ ELN.
ALTERNATIVA POLITICA A DUQUE E URIBE.
In questi giorni, la magistratura colombiana è chiamata a decidere su una questione importante per le elezioni presidenziali del maggio 2022. Deve decidere se accogliere la richiesta del leader dellopposizione, Gustavo Petro, di veder riconosciuto lo status legale al suo movimento Colombia Humana, il che permetterebbe alla compagine di sinistra di accedere ai finanziamenti pubblici in vista delle elezioni del prossimo anno. Un fatto che potrebbe dare limpulso decisivo allaffermazione di un uomo che, nelle parole del New York Times potrebbe diventare il leader più a sinistra nella storia del Paese. Gustavo Petro ha un passato politico importante. Ex guerrigliero del famoso M-19, gruppo che durante gli anni 70 e 80 mise a segno alcune delle azioni più spettacolari nella storia del Paese — come il trafugamento della sciabola di Simon Bolivar, e il sequestro, tragicamente finito, dellintera Corte costituzionale — Petro fu uno degli artefici degli accordi di pace di allora, e insieme a Navarro Wolff divenne parlamentare partito politico chiamato Alleanza Democratica M-19 che vinse un numero significativo di seggi alla Camera dei Rappresentanti della Colombia nel 1991. Nel 2002 Petro fu eletto alla Camera in rappresentanza di Bogotà. Durante questo periodo fu nominato Miglior deputato, sia dai suoi stessi colleghi del Congresso che dalla stampa. Dal 2011 al 2015, Gustavo Petro è stato Sindaco della capitale Bogotà.Durante il suo mandato furono introdotte misure come il divieto di portare armi da fuoco, che portarono alla riduzione del tasso di omicidi, raggiungendo la cifra più bassa nei precedenti due decenni. Furono effettuati diversi interventi della polizia nel quartiere detto El Bronx della città, dove furono effettuati sequestri di droga e armi. Durante lamministrazione Petro fu creato anche il Segretariato delle Donne, e fu inaugurato il Centro di Cittadinanza LGBTI, dove furono creati anche 49 centri per il controllo delle nascite e lassistenza allaborto nei casi consentiti dalla legge. E di Petro anche la conservazione delle zone umide di Bogotà e la pianificazione della conservazione dellacqua come risposta al riscaldamento globale. Nellarea della salute pubblica, sono stati creati i Centri di assistenza mobile per i tossicodipendenti (Camad) con lobiettivo di ridurre la dipendenza degli indigenti nelle strade dagli spacciatori, fornendo assistenza psicologica e medica. Petro ha anche messo in atto un sistema integrato di trasporto pubblico (SITP), inaugurato a metà 2012. Ha poi appaltato gli studi per la metropolitana a una società colombiano-spagnola che sono stati consegnati con successo alla fine del 2014. Ma per iniziare la costruzione era necessaria l approvazione del Governo federale, e l amministrazione Santos lha rifiutata. Nelle elezioni presidenziali del 2018. Petro ha conteso a Iván Duque la presidenza giungendo al secondo turno, dove il suo rivale vinse con più di 10 milioni di voti, ma raccogliendone a sua volta più di 8 milioni. La sua piattaforma prevedeva il sostegno per lassistenza sanitaria universale, le banche pubbliche, il rifiuto delle proposte di espansione del fracking e delle miniere in favore di investimenti in energia pulita, e la riforma agraria. Durante la campagna elettorale, Gustavo Petro ricevette minacce di morte dal gruppo paramilitare Águilas negras.
Comunque va detto che Colombia Humana di Gustvo Petro, pur attualmente in testa nei sondaggi, dovrebbe essere sostenuta da un fronte unito di forze politiche di sinistra e centrosinistra, che abbia il sostegno dei sindacati del Paro No Se Para, Lo Sciopero Non Si Ferma, e di altre organizzazioni sociiali e di popoli oiginari perché la vittoria elettorale del 2022 diventi alternativa politica, economica, sociale e culturale reale all’ uribismo .

Addio Uribe, addio Duque!
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Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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