LE COSE CHE VANNO APPROFONDITE

Enrico Letta, Mario Draghi, Sergio Mattarella.

Continuiamo a vedere dei sondaggi che confermano una cosa molto semplice: la coalizione di destra vincerà le elezioni. È vero che i sondaggi a volte sbagliano, ma quando lo scarto è almeno 18 punti, la partita è chiusa. Eppure Enrico Letta ha sostenuto in tutte le sedi che il suo obiettivo prioritario è battere la destra. Lo dice anche oggi in tutti i suoi interventi. Enrico Letta non è uno stupido, vede i sondaggi, ha relazioni importanti nazionali e internazionali. Non poteva non sapere che entrare in campagna elettorale escludendo a priori una alleanza con il M5S, significava perdere matematicamente le elezioni. Aggiungiamo poi che, strada facendo, ha perso anche Calenda. Quindi la partita è chiusa. Eppure un fronte con dentro tutti contro le destre, sempre sulla base dei sondaggi, se la poteva giocare. Perché non è stato fatto? Decisone di Letta? Non credo. Come minimo Letta ha condiviso questa scelta con il Presidente della Repubblica (questo ne sono sicuro) e con Mario Draghi. Se questa valutazione ha un fondamento bisogna chiedersi il perché. E io abbozzo una spiegazione, rifiutandomi di pensare che queste persone (Letta, Mattarella, Draghi) non si siano parlati e non abbiano attentamente valutato tutte le loro scelte. La mia spiegazione è la seguente: lo guerra in Ucraina non avrà una soluzione, perlomeno nel prossimo inverno. Gli Stati Uniti non solo non spingeranno Zelensky a cercare una intesa con i russi, ma accentueranno la tensione con la Cina. La tensione internazionale aumenterà le difficoltà economiche in tutta Europa, in particolare nel nostro Paese. Nessun governo di parte, in Italia, riuscirà a reggere la grave situazione che si presenterà. Dopo il 25 settembre Meloni sarà incaricata a formare il Governo (non a caso Mattarella non ha posto nessun problema in tal senso), ma non riuscirà a fronteggiare la situazione. Si apriranno subito tensioni interne nella sua coalizione, in particolare con Salvini. A quel punto lo sbocco è inevitabile: PER SALVARE IL PAESE bisogna richiamare Draghi e ricostruire il governo di UNITÀ NAZIONALE. Da Letta alla Meloni tutti potranno partecipare. Tutti tranne Conte che, non a caso, è stato escluso già in campagna elettorale, additato dalla destra e dal Pd come inaffidabile. E perché è stato escluso? Perché nello scontro internazionale tra USA e Russia e Cina non avrebbe dato sufficienti garanzie. Questa è la partita. E questo è il motivo per cui oggi, e nel prossimo futuro, bisogna essere contro la destra, ma molto molto autonomi e distanti da questo Pd filo Nato/USA.

Claudio Grassi SI

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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