Il 21 novembre quasi 5.000 medici hanno iniziato uno sciopero a tempo indeterminato per il miglioramento dei servizi, chiedendo al governo regionale di Madrid un aumento della spesa sanitaria nel bilancio 2023.


È iniziata la quarta settimana di sciopero dei medici di base di Madrid, senza alcuna risposta da parte delle autorità regionali dopo l’ultima riunione del 2 dicembre, che non ha soddisfatto le richieste essenziali del comitato di sciopero.

I sindacati denunciano che le soluzioni proposte sono inconsistenti e non risolvono la situazione critica in cui si trova il sistema sanitario di Madrid. Il problema è strutturale e quindi senza un aumento dei finanziamenti per l’assistenza sanitaria pubblica, che implica maggiori assunzioni di personale, la situazione continuerà a essere insostenibile. Il sindacato dei medici AMYTS, che ha indetto gli scioperi, chiede 42 milioni di euro per l’assunzione di personale nel settore dell’assistenza primaria.

Va ricordato che Madrid è la regione più ricca del Paese e quella che investe meno in salute per abitante, e questa mancanza di investimenti nei servizi di assistenza primaria è ancora maggiore. Per illustrare la situazione, basta osservare i dati relativi ai professionisti che rifiutano questi incarichi dopo la specializzazione o li abbandonano per altri dopo qualche tempo a causa dell’eccessivo carico di lavoro che comportano. Il numero di pazienti visitati al giorno per medico supera di gran lunga la media europea (35), deteriorando la qualità del servizio o, in altre parole, mettendo a rischio la salute della popolazione.

Inoltre, nei prossimi anni il 35% del personale inizierà ad andare in pensione, il che è importante da tenere in considerazione quando si pianifica la sostituzione del personale.

Il 23 novembre l’Ispettorato del lavoro ha chiesto all’amministrazione del governo di destra di Díaz Ayuso di adottare le misure necessarie, che non sono ancora state prese, nella speranza che l’esaurimento degli operatori sanitari porti alla fine alla revoca delle interruzioni. La presidente della comunità di Madrid e i membri del suo governo si stanno impegnando per attaccare la mobilitazione degli operatori sanitari, affermando che è politica e ideologica e non tiene conto della situazione della popolazione, che si trova ad affrontare la mancanza di personale.

Ma la verità è che i collettivi professionali dicono che i lavoratori sono determinati a persistere perché la situazione è al limite. Inoltre, c’è un grande sostegno popolare alle loro richieste, come dimostrato dalla massiccia manifestazione del 13 novembre.

Lungi dall’essere una situazione isolata, l’assistenza sanitaria pubblica si sta deteriorando sempre più in tutto lo Stato a causa della mancanza di fondi. Questo alimenta l’espansione dei servizi sanitari privati, mettendo a rischio la salute delle classi più vulnerabili.

È urgente lottare per costruire una forte mobilitazione a livello statale per la difesa di servizi pubblici di qualità, dal basso, con la solidarietà di tutti i settori della classe lavoratrice, per fermare gli attacchi dell’estrema destra e per denunciare la responsabilità del governo che approva un aumento senza precedenti delle spese militari mentre la sanità pubblica si deteriora.

Ana Adom

Traduzione da La Izquierda Diario

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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