La segretaria del PD, Elly Schlein, alla festa nazionale dell’Unità, a Ravenna, tra le altre cose ha dichiarato: “Ognuno sentirà un attacco al Pd come un attacco a ognuno di noi, così come ogni vittoria sarà sentita come una vittoria di tutti, non di qualcuno. Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme”.
Schlein e il PD plurale
Elly Schlein ha dichiarato che il PD non è un partito personale ma plurale.
Mi permetto di dire alla segretaria del PD che il contrario di personale non è plurale, bensì democratico.
E partito democratico significa avere organismi dirigenti dal quartiere al livello nazionale, in cui certamente si esprime una pluralità di posizioni ma, alla fine, si giunge a una sintesi tramite voti trasparenti.
Plurale non significa nulla, dal momento che può significare, come del resto è ora, che le decisioni vengano prese tramite accordi mai trasparenti in qualche stanza della sede nazionale o in qualche bar o ristorante tra autoproclamati maggiorenti che, il più delle volte, coincidono con i sindaci, i presidenti di regione o i deputati.
C’è poi un piccolo problema legato a questa discussione. Il PD ha già nel nome la parola democratico e questo confonde tutto. Infatti, ogni partito dovrebbe essere democratico. E i partiti dovrebbero dividersi tra destra e sinistra. Il PD non è democratico, ma, appunto, plurale, e in più non si capisce se sia di sinistra, di centro o di destra. Infatti, è plurale…
*Per gentile concessione di Claudio Bazzocchi dalla sua pagina FB