– di Nikolay Vavilok

Gli esperti cinesi citati dal Global Times hanno paragonato l’intenzione di Washington di schierare nuove installazioni missilistiche a medio raggio nella regione dell’Asia-Pacifico nel 2024 con le circostanze che provocarono la crisi missilistica di Cuba del 1962.

Gli analisti cinesi ritengono che il confronto tra URSS e USA durante la Guerra Fredda e l’attuale aumento della tensione nella regione Asia-Pacifico “siano di natura simile”. Gli esperti sottolineano inoltre che, aumentando il numero di missili a medio raggio in Asia, gli Stati Uniti “dimostrano la loro intenzione di intervenire nella questione di Taiwan”.

L’esperto militare cinese Song Zhongping ha affermato che lo spiegamento di missili statunitensi nella regione dell’Asia-Pacifico sarebbe diventato parte integrante della strategia militare di Washington. L’esperto ha chiarito che gli Stati Uniti attirano sempre più alleati in questo progetto e aumentano anche il numero di armi schierate vicino alla Cina.
Queste includono missili Tomahawk ma Washington potrebbe potenzialmente spostare missili balistici a medio raggio in Asia. Song Zhongping ha anche definito i piani americani una “provocazione politica su larga scala” e ha sottolineato che questo passo significa in realtà un “rifiuto totale” da parte di Washington di rispettare gli accordi bilaterali con la Cina sulla questione del controllo degli armamenti.

In precedenza, il generale dell’esercito americano Charles Flynn aveva annunciato il trasferimento dei missili a medio raggio Standard Missile 6 (SM-6) e Tomahawk nella regione Asia-Pacifico, previsto per il 2024.
I militari non hanno rivelato i tempi specifici del loro dispiegamento, né la loro ubicazione.
In precedenza, in conformità con le disposizioni del Trattato INF, firmato tra l’URSS e gli Stati Uniti nel 1987, Washington non poteva schierare missili balistici terrestri, missili da crociera e lanciamissili con una gittata compresa tra 500 e 5.500 km. Tuttavia, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nel 2019 e ha lanciato per la prima volta un programma di dispiegamento missilistico nella regione Asia-Pacifico come parte della sua strategia per contenere la Cina. L’attuale dispiegamento di nuove armi indica che gli Stati Uniti si stanno preparando per lo scenario peggiore: un conflitto militare tra Pechino e Washington.

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