‘Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose non chi li subisce’, Franca Viola, 2 gennaio 1966
Nel 1965 Franca Viola è stata rapita, segregata e violentata dal suo ex fidanzato. Siamo ad Alcamo, in Sicilia.
Figlia di una coppia di contadini, Viola rifiuta il matrimonio riparatore e denuncia il suo stupratore. Il 30 maggio 1969 Filippo Melodia fu condannato in via definitiva a 10 anni di carcere e due di soggiorno obbligato.
Nel 1968, Viola sposò un compaesano ed amico d’infanzia. La copia ebbe due figli e nel 1971 tornò ad Alcamo.
L’8 marzo del 2014 è stata insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana da Giorgio Napolitano.
La vicenda di Franca Viola è stata dirimente.
Il 25 agosto del 1981 è entrata in vigore la legge 442, che ha abrogato gli artt. 544, 587 e 592 del Codice penale. Sì, perché il reato di stupro non esisteva e gli autori di questo tipo di violenze potevano evitare il carcere con il cosiddetto matrimonio riparatore.
Il cammino verso la parità di genere è ancora lungo, ma un grande passo in avanti è stato fatto grazie al coraggio di una giovane siciliana e della sua famiglia di umili contadini.
A volte i grandi cambiamenti avvengono per la caparbietà di pochi che con le loro azioni scuotono le coscienze di molti ed inducono i potenti ad agire nell’interesse di tutti, donne comprese.
Fonte wikipedia.org