Giovanni Caprio

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile (https://volerelaluna.it/societa/2022/12/22/azzardopoli-il-paese-del-gioco-dazzardo/). Si stima addirittura che a fine 2023 la raccolta sia stata pari a 149miliardi di euro. Gioco d’azzardo che – come è ormai tristemente noto a tutti –può avere forti conseguenze negative sul piano economico della persona e di chi le sta attorno e può assumere una connotazione patologica, diventare cioè un vero e proprio disturbo psichiatrico, così come ufficialmente riconosciuto dall’American Psychiatric Association (APA) nel 1980. Nel 1994, il gioco d’azzardo patologico (GAP) è stato classificato nel DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come “disturbo del controllo degli impulsi”. Il DSM-IV t.r. ha definito il GAP come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”. Nel 2013 l’APA ha elaborato una nuova definizione più aggiornata e scientificamente corretta ovvero: “Disturbo da Gioco d’Azzardo” (APA – DSM V 2013) e l’ICD-10 (International Classification Disease) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”.

Eppure, nonostante siano ormai scientificamente accertati i gravissimi danni che porta con sé, il gioco d’azzardo continua a godere di privilegi diffusi e di particolari attenzioni. È il caso, per esempio, del decreto legislativo che riordina il settore dei giochi, a partire da quelli a distanza, approvato di recente dal Consiglio dei ministri (https://www.camera.it/leg19/682?atto=116&tipoAtto=Atto&idLegislatura=19&tab=1#inizio). Si tratta di un testo che va a modificare la normativa dei giochi a distanza (telematici), un settore in forte espansione e che rappresenta oltre il 60% della raccolta complessiva dell’industria dell’azzardo. Un provvedimento che ha fatto dire a Maurizio Fiasco, sociologo, presidente di Alea, esperto della Consulta nazionale antiusura e, dal 2016, componente dell’Osservatorio del ministero della Salute per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, in una intervista rilasciata a Vita, che «la novità più clamorosa e pericolosa è l’esautoramento dell’Osservatorio presso il ministero della Salute. Sarà sostituito da una Consulta permanente gestita dal Mef. Ma il primo interesse, dal punto di vista dello Stato, deve essere quello della salute: qui si sta capovolgendo tutto, tornando al 2012» (https://www.vita.it/il-decreto-sul-gioco-dazzardo-online-bocciato/).

Ma è anche la Caritas, tra i tanti, a lanciare l’allarme sul pericoloso passo indietro che si fa con questo provvedimento, che rischia di peggiorare di molto la diffusione dell’azzardo patologico. Sollecitata dal forte coinvolgimento di molte persone e famiglie che nella Capitale patiscono le conseguenze del disturbo da gioco di azzardo – 4 miliardi e 962 milioni il totale della raccolta nel solo 2022 – la Caritas diocesana di Roma, in particolare, ha deciso di non restare silente rispetto ai decisi passi indietro che verrebbero fatti alla prevenzione, alla cura e al contrasto all’azzardo patologico con la proposta approvata dal Consiglio dei Ministri il 18 dicembre 2023 e ora in discussione alle commissioni Finanze e Bilancio e Tesoro della Camera dei deputati e del Senato. E rivolge un appello ai parlamentari ad andare al di là delle logiche di schieramento politico di fronte all’urgenza di arginare gli effetti estremamente gravi che la piaga dell’azzardo sta producendo in un clima di gravissima sottovalutazione. L’azzardo non può essere considerato solo come un’entrata per il Bilancio dello Stato, sottolinea la Caritas, ma rappresenta una grave patologia che coinvolge tutte le generazioni, che sottrae enormi risorse all’economia reale e mette in serio pericolo le famiglie, soprattutto le più fragili. «Nel massimo rispetto delle prerogative del Parlamento, sottolinea la Caritas di Roma, segnaliamo che sono diversi gli aspetti della proposta di decreto legislativo che rischiano di peggiorare la diffusione dell’azzardo patologico e, allo stesso tempo, indebolire l’efficacia della rete di difesa sociale che nel corso degli anni si è organizzata grazie all’associazionismo e alla sensibilità degli amministratori locali (Regioni e Comuni) che quotidianamente si trovano a contatto con famiglie in stato di povertà a causa della dipendenza dall’azzardo».

La Caritas diocesana di Roma fa proprie le posizioni espresse dalle Regioni e Province Autonome, dai Comuni e dalle Province nell’ambito della Conferenza Unificata del 25 gennaio scorso, con le quali – pur esprimendo parere positivo all’intesa – si richiedono significative modifiche al testo governativo: https://www.statoregioni.it/media/nnrj4lux/p-2-cu-atto-rep-n6-25gen2024.pdf. In particolare, la Caritas di Roma richiede il mantenimento del divieto assoluto di pubblicità estendendo tale provvedimento alla pubblicizzazione di quote e pronostici ritenuti “informazione giornalistica” e trasmessi durante gli eventi sportivi. La proposta del Governo prevede «l’utilizzo della pubblicità del gioco pubblico funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, comunque coerente con l’esigenza di tutela dei soggetti più anche all’ultimo vulnerabili; riteniamo che tale fine non vada perseguito con la pubblicità del gioco ma con campagne specifiche affidate a enti di tutela, primo tra tutti il Ministero della Salute».

Inoltre, in materia di “Promozione e tutela della salute” la Caritas di Roma chiede il mantenimento del ruolo e delle competenze esclusive in materia di salute dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave costituito presso il Ministero della Salute e l’incremento di risorse per il Fondo per il gioco d’azzardo patologico. Per la tutela dei minori, riprendendo quanto chiesto dalla ministra Eugenia Roccella dopo le violenze sui minori a Caivano per la tutela dei minori dai siti pornografici ed estendendo tale preoccupazione al gioco d’azzardo a distanza, chiede, infine, che venga istituito un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che studi la problematica con i gestori telefonici al fine di prevedere dei contratti per utenti minorenni, sottoscritti dai genitori, che proibiscano l’accesso a siti vietati (https://www.caritasroma.it/2024/02/appello-al-parlamento-tre-proposte-per-arginare-lazzardo-patologico/).

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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