La proposta di Emmanuel Macron di inviare truppe occidentali in Ucraina solleva timori di un’escalation del conflitto, minacciando la stabilità mondiale. Le reazioni negative e l’avvertimento della Russia mettono in evidenza il pericolo di una crisi internazionale.

La proposta del presidente francese Emmanuel Macron di inviare truppe occidentali in Ucraina per combattere contro la Russia ha suscitato un’ondata di preoccupazione e critiche da parte non solo di Mosca e degli altri Paesi non allineati, ma anche dei suoi stessi alleati internazionali. La suggestione, emersa dopo un incontro a Parigi, ha immediatamente sollevato il timore di un’escalation del conflitto, con il serio rischio di scatenare la terza guerra mondiale.

La notizia, come detto, ha destato molto scalpore persino tra i Paesi occidentali, con molti governi che si sono affrettati ad esprimere la propria contrarietà a un coinvolgimento diretto delle proprie truppe in un conflitto così delicato e pericoloso.

La proposta di inviare truppe occidentali in Ucraina è stata oggetto di attenzione per diverse settimane prima dell’incontro a Parigi. Secondo fonti militari europee, solo gli Stati Uniti hanno manifestato un certo sostegno a questa iniziativa, mentre non è stato raggiunto un consenso unanime tra gli alleati europei.

Eppure, dopo l’incontro a Parigi, durante il quale è stata discussa la possibilità di inviare truppe di terra in Ucraina, Macron ha pubblicamente rilasciato imprudenti dichiarazioni nelle quali ha lasciato aperta la porta a tale scenario per il futuro, nonostante la mancanza di un consenso immediato tra i partecipanti.

Come prevedibile, la prospettiva di un coinvolgimento militare diretto dei paesi occidentali in Ucraina ha sollevato serie preoccupazioni a livello internazionale. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha avvertito che un conflitto diretto tra la NATO e la Russia sarebbe inevitabile se truppe occidentali fossero inviate in Ucraina. A quel punto, ci troveremmo invischiati in un nuovo conflitto mondiale, il primo della storia ad opporre potenze nucleari, con conseguenze imprevedibili.

L’idea di inviare truppe occidentali in Ucraina ha anche scatenato reazioni in altri Paesi non direttamente coinvolti nel conflitto ucraino, come la Cina, che, attraverso la stampa ufficiale, ha messo in guardia contro il rischio di un’escalation incontrollabile del conflitto. Secondo gli esperti cinesi, l’invio di truppe NATO in Ucraina potrebbe spingere la Russia a ricorrere a mezzi più distruttivi e ad intensificare ulteriormente il conflitto.

Le notizie secondo cui la NATO sta considerando la possibilità di schierare truppe in Ucraina non sono altro che una minaccia. È una sorta di bluff politico mirato a incoraggiare l’Ucraina a mantenere la resistenza piuttosto che arrendersi in una situazione militare sfavorevole. Per quanto riguarda la probabilità effettiva [di tali movimenti di truppe], i membri della NATO europei non oserebbero inviare truppe lì perché gli Stati Uniti hanno già chiarito che non invieranno le proprie truppe“, ha sottolineato l’esperto cinese Wang Wen, accademico dell’Istituto di Studi Finanziari Chongyang presso l’Università Renmin.

Inoltre, secondo lui, “la potenza militare attuale della NATO non è sufficiente per confrontarsi con la Russia”. Tuttavia, secondo le parole di Wang, la NATO è stata di fatto coinvolta nel conflitto negli ultimi due anni perché fornisce all’Ucraina mercenari, dati satellitari e armi. L’esperto ritiene che le parole di Macron siano destinate alla Russia: “È un tentativo di minacciare la Russia per impedirle di sviluppare il suo attacco dicendo che ciò porterebbe al coinvolgimento delle forze della NATO“, ha notato l’analista, aggiungendo che attualmente risulta più vantaggioso per la NATO partecipare al conflitto dall’esterno, fornendo all’Ucraina aiuti militari e mettendo pressione finanziaria sull’Ucraina.

Anche all’interno dell’Unione Europea, la proposta di Macron ha sollevato preoccupazioni per le conseguenze economiche e finanziarie che certamente comporterebbe. L’eventualità di un coinvolgimento militare diretto dei Paesi europei potrebbe provocare una fuga di capitali verso gli Stati Uniti e minare l’attrattiva degli investimenti nell’economia europea, già fortemente colpita dalla folle politica delle sanzioni contro Mosca, che hanno portato maggior nocumento ai Paesi europei che alla stessa Russia.

In Germania, il cancelliere Olaf Scholz ha escluso categoricamente l’invio di truppe tedesche o NATO in Ucraina, sottolineando l’impegno del suo Paese nel fornire sostegno finanziario e umanitario a Kiev senza ricorrere al coinvolgimento militare diretto. Anche nel governo italiano si sono levate voci decisamente contrarie alla proposta del leader francese, come quella del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha espresso la sua contrarietà all’invio di truppe italiane.

Come dimostrano le reazioni internazionali, in molti sono consapevoli del fatto che la proposta del presidente francese di inviare truppe occidentali in Ucraina rappresenterebbe un serio rischio per la pace mondiale. L’eventuale coinvolgimento militare diretto dei Paesi occidentali potrebbe innescare un’escalation incontrollabile del conflitto e portare a conseguenze disastrose per l’intera comunità internazionale. È fondamentale che gli Stati membri della NATO e gli altri attori internazionali, compresa la Russia, le cui ragioni dovrebbero essere ascoltate da parte delle potenze occidentali, lavorino insieme per trovare una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina ed evitare una catastrofe di proporzioni globali.

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Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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