Prabowo Subianto è stato ufficialmente nominato presidente eletto dell’Indonesia con una vittoria schiacciante alle elezioni di febbraio. La sua promessa di continuare le politiche del presidente uscente Joko Widodo ha contribuito al suo successo elettorale.

Come ampiamente previsto in seguito alle elezioni dello scorso febbraio, l’ex generale Prabowo Subianto è stato ufficialmente confermato come prossimo presidente dell’Indonesia, sconfiggendo decisamente due rivali che hanno promesso di presentare un reclamo legale sulla tornata elettorale dello scorso mese. Il mandato di Subianto dovrebbe ufficialmente avere inizio il prossimo 20 ottobre, quando prenderà le redini della presidenza, al termine del secondo mandato di Joko Widodo.

Nominato ministro della Difesa a partire dal 2019, Prabowo e il suo vice presidente Gibran Rakabuming Raka hanno ottenuto la maggioranza dei voti il 14 febbraio, raggiungendo il 58,59% delle preferenze, pari a più di 96 milioni di voti, come annunciato mercoledì sera, termine ultimo per l’annuncio del risultato ufficiale, dal presidente della Commissione Elettorale Hasyim Asy’ari. Il suo principale rivale, Anies Baswedan, ha ottenuto quasi 41 milioni di voti, pari a circa il 25% del totale, mentre Ganjar Pranowo ha ricevuto 27 milioni di voti, superando il 16% delle preferenze. Quest’ultimo ha pagato a caro prezzo la spaccatura all’interno del Partito Democratico Indonesiano di Lotta (Partai Demokrasi Indonesia PerjuanganPDI-P), che ha in gran parte votato per Prabowo Subianto su indicazione del presidente uscente Joko Widodo.

Come abbiamo spiegato in un nostro precedente articolo, “Jokowi” è a tutti gli effetti il leader del PDI-P, ma, a causa di dissidi interni con una parte della sua formazione politica, ha alla fine deciso di appoggiare la candidatura di Prabowo Subianto, un tempo considerato suo acerrimo rivale, e leader della formazione nazionalista del Partito Gerindra (Gerakan Indonesia Raya). in cambio, Prabowo ha accettato di candidare Gibran, figlio di Jokowi, alla vicepresidenza, consolidando l’alleanza tra i due uomini forti della politica indonesiana, e rendendo praticamente certa la vittoria di Prabowo alle presidenziali.

Si tratta di “una vittoria notevole per un uomo che aveva già contestato la presidenza due volte in passato, e aveva fallito“, ha detto Jessica Washington, inviata a Giacarta per Al Jazeera, descrivendo il risultato elettorale come “una vittoria schiacciante” per Prabowo. Il presidente eletto ha promesso una transizione tranquilla al potere, affermando che lavorerà per mantenere continuità con il lavoro del presidente uscente Jokowi, tuttora molto popolare nonostante alcune polemiche riguardanti gli scarsi successi nella lotta alla corruzione. La sua popolarità deriva soprattutto dai successi economici raggiunti dall’Indonesia nel corso dei suoi due mandati, dalla costruzione di numerose nuove infrastrutture in tutto il Paese e dal nuovo ruolo acquisito dal Paese nella politica internazionale.

Ora la coppia vincente Prabowo-Gibran dovrà proseguire lungo la rotta tracciata da Jokowi negli scorsi anni, ereditando un’economia che anche nel 2023 ha fatto registrare un tasso di crescita pari a circa il 5%, e che aveva continuato a crescere persino nel bel mezzo della pandemia, risultando tra le poche economie al mondo a far segnare un incremento del PIL nel 2020 insieme a Vietnam e Cina. Anche molti progetti infrastrutturali lanciati da Jokowi verranno proseguiti sotto il nuovo governo, compreso l’ambizioso spostamento della capitale da Giacarta alla nuova città Nusantara, attualmente in fase di costruzione sull’isola di Kalimantan (Borneo). L’inaugurazione della nuova capitale dovrebbe avvenire il prossimo 24 agosto, ancora sotto la presidenza di Jokowi, ma gran parte del lavoro di spostamento effettivo di tutte le funzioni governative andrà svolto sotto il nuovo mandato presidenziale.

Ci si aspetta anche una prosecuzione della politica estera di Joko Widodo, incentrata sul multilateralismo e le relazioni amichevoli con tutti i Paesi disposti a trattare l’Indonesia da pari a pari. Negli ultimi dieci anni, Giacarta ha assunto un ruolo importante all’interno dell’ASEAN, ricoprendone anche la presidenza, e ha fatto sentire la sua voce in tutti i palcoscenici internazionali. L’Indonesia si è rifiutata di applicare le sanzioni occidentali contro la Russia, mantenendo una posizione neutrale sul conflitto in Ucraina, mentre ha pesantemente criticato il genocidio provocato da Israele nella Striscia di Gaza, come recentemente ribadito dalla ministra degli Esteri Retno Marsudi.

Prabowo sarà tuttavia costretto a scendere a compromessi con le altre forze politiche, visto che il suo Partito Gerindra risulta essere solamente la terza forza per numero di seggi in parlamento, con 86 deputati eletti. Il PDI-P di Jokowi resta invece il primo partito, con 110 rappresentanti, nonostante un calo di 18 seggi, ma sarà necessario capire quanti degli eletti seguiranno la linea del presidente uscente, appoggiando il nuovo governo. Un ruolo importante potrebbe giocarlo anche Airlangga Hartarto, attuale ministro degli Affari Economici e leader del partito di centro-destra Golkar (Partai Golongan Karya), che controlla ben 102 scranni. Nel complesso, sono necessari almeno 291 voti sui 580 deputati della Camera dei Rappresentanti per ottenere la maggioranza in un emiciclo nel quale saranno presenti otto partiti diversi.

L’elezione di Prabowo Subianto alla presidenza dell’Indonesia segna dunque un momento significativo nella politica del Paese. Con una vittoria schiacciante e una promessa di continuare le politiche del popolare presidente uscente Joko Widodo, Prabowo si prepara a guidare l’Indonesia in un periodo di transizione. Tuttavia, la sua elezione non è priva di controversie, con la persistente minaccia di reclami legali da parte dei suoi rivali. Ad ogni modo, l’Indonesia entrerà in una nuova era politica sotto la leadership di Prabowo Subianto, con molte aspettative e sfide da affrontare nel prossimo futuro.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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