di Leonid Kalashnikov, deputato del Partito Comunista della Federazione Russa | da kprf.ru
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Nel XXI secolo, quando sempre più persone affermano che nel mondo civilizzato le discriminazioni, come quelle che si verificarono nella Germania degli anni 30, non devono trovare posto, alcuni paesi baltici, come in passato, violano apertamente i diritti umani delle minoranze nazionali. E di fatto contribuiscono all’ascesa di comportamenti nazisti. E tutto questo sta accadendo nell’Unione Europea!
Prendiamo, per esempio, la Lettonia e l’Estonia, dove la politica discriminatoria delle autorità nei confronti della minoranza di lingua russa praticamente non è cambiata dal momento della dissoluzione dell’URSS. Allo stato attuale, in Lettonia ci sono circa 330.000 cosiddetti non cittadini, che rappresentano circa il 14% della popolazione del paese. In Estonia si aggirano attorno ai 100.000. In Lettonia abbiamo circa 79 restrizioni nei diritti dei “non cittadini”: essi non possono votare nelle elezioni, assumere incarichi statali e municipali, essere giudici e procuratori, scegliere le giurie, servire nell’esercito e persino concludere transazioni immobiliari senza il consenso delle autorità competenti.
Continua..