Salta in Senato la ratifica del Ceta. Una vittoria parziale, ma non bisogna abbassare la guarda. “Stop Ttip Italia” invita ad insistere con la “moral suasion” almeno fino al 3 agosto, con l’obiettivo di togliere al Governo qualsiasi smania agostana. Immediata la reazione della Cgil: “Siamo soddisfatti che il voto sul Ceta, previsto per quest’oggi in Senato, sia stato rimandato a settembre, salvo improbabili colpi di mano agostani. È un primo risultato della mobilitazione e dell’impegno profuso da un gran numero di associazioni, tra cui la Cgil e le sue categorie”.
Per il responsabile politiche europee e internazionali della Cgil Fausto Durante il trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea è “un accordo che non risponde ai bisogni e ai diritti dei cittadini e dei lavoratori. È malsano per l’agricoltura italiana, per la qualita’ del cibo e dei prodotti alimentari e per i servizi pubblici. Per questo, non puo’ essere approvato frettolosamente, nel silenzio e nell’assenza di dibattito e di informazione pubblica e senza un adeguato percorso democratico”.
“La nostra azione quindi non si fermera’. A settembre – conclude Durante – riprenderemo le iniziative di sensibilizzazione per creare una coscienza collettiva sulle conseguenze del Ceta e affinche’ il Parlamento italiano decida tenendo conto delle legittime preoccupazioni e del parere negativo di larga parte del Paese”.
Proprio ieri la commissione Turismo e Affari internazionali del Comune di Roma ha approvato all’unanimità, con l’astensione del Pd, la mozione Stop CETA e presto anche Roma, dopo il passaggio in Assemblea Capitolina, potrebbe unirsi alle città che dicono “no” a CETA e TTIP, rilanciando dalla Capitale tutte le obiezioni del movimento.