Francesco Cecchini

Tumaco è una città che si trova sulla costa pacifica, nel dipartimento di Nariño, sudest del paese. Con più di 8.000 ettari è la zona a più alta coltivazione di coca di tutta la Colombia. Il punto quattro dell’accordo di pace tra il governo e le FARC-EP prevede la sostituzione volontaria come asse centrale per la soluzione del problema delle droghe illecite Il documento augura una nuova visione, che implica un trattamento differenziale al problema delle colture illecite e al reato associato al traffico di droga. I coltivatori secondo l’accordo sono l’anello più debole della catena del traffico di droga e la politica di eradicazione deve avere un approccio territoriale basato sulla partecipazione dei cittadini e garantire l’uso tradizionale della foglia di coca per le comunità dei popoli indigeni e per l’ uso medicinale e scientifico di questa coltivazione. L’accordo prevede un programma nazionale di sostituzione della coca che abbandonerebbe l’eradicazione forzata, promuoverebbe la sostituzione volontaria con la collaborazione tra comunità di coltivatori di coca e autorità. Lo Stato colombiano sarà responsabile della creazione e dell’attuazione di questo programma, guidato dal presidente Santos.

Questo non sta avvenendo.

Il 5 agosto scorso in una lettera indirizzata al governo organizzazioni sociali e di diritti umani come la Corporación Humanas, Coca Nasa y el Observatorio de cultivos y cultivadores declarados ilícitos (OCCDI Global) hanno denunciato che in varie regioni dove esistono coltivazioni illecite di coca vi è stata una intensificazione di azioni di eradicazione forzata da parte del Ministero di Difesa e dell’ESMAD. Queste operazioni sono terminate con scontri tra campesinos e forze dell’ordine.

Va ricordato che gli USA erano a favore della eradicazione forzata e lo sono ancora.

Il 5 ottobre a Tumaco le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco contro un gruppo di contadini che stavano formando una catena umana di fronte ai loro terreni, nei quali era prevista l’eradicazione forzata della coca. La Defensoría del Pueblo de Colombia ha stabilito che i responsabili del massacro sono stati membri della Polizia Antinarcotici. Le organizzazioni contadine denunciano 9 vittime. Immediatamente le Farc (l’ex guerriglia marxista ora costituitasi in partito) e l’Eln (organizzazione della guerriglia ancora attiva) hanno solidarizzato con i contadini attraverso dei duri comunicati. I fatti di Tumaco stano provocando nel Paese un forte dibattito e rischiano di mettere in discussione sia l’applicazione degli accordi di pace con le Farc sia il cessate il fuoco bilaterale che Governo ed Eln hanno concordato a partire dallo scorso 1° ottobre. In ogni caso, la questione agraria si conferma un punto chiave per la riuscita del processo di pace.

Hanno preso posizione denunciando il massacro anche la Misión de Verificación de la ONU e la Oficina de la ONU para los Derechos Humanos e la Misión de Apoyo al Proceso de Paz en Colombia de la Organización de los Estados Americanos (MAPP-OEA).

Il link con video sul massacro di Tumaco è il seguente:

https://www.publimetro.co/co/noticias/2017/10/08/los-indignantes-videos-la-masacre-campesinos-tumaco.htm

 

 

 

nte los hechos sucedidos el domingo 8 de octubre en Tumaco (Nariño), la Misión de Verificación de la ONU, la Oficina de la ONU para los Derechos Humanos y la Misión de Apoyo al Proceso de Paz en Colombia de la Organización de los Estados Americanos (MAPP-OEA)

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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