Francesco Cecchini

Milagro Sala. 

CARTA D’IDENTITA’.                                              

Titolo:La libertad no es un Milagro

Autore:Horacio Verbitsky

Casa editrice: Editorial Planeta

Pagine: 440

Prezzo: 390 pesetas argentine

Milagro Sala è una prigioniera politica, vittima di una vendetta classista, maschilista, che ha come obiettivo quello di distruggere il suo importante lavoro sociale. Milagro e il suo principale persecutore il governatore della provincia di Jujuy, Gerardo Sala sono i protagonisti del lavoro di, La libertad no es un Milagro. Viene denunciato anche il potere economico che c’è dietro la persecuzione, in personificato dall’ing. Ledesma e dal proprietario terriero e immobiliare Carlos Blaquier. Inoltre vengono ben descritti gli interessi materiali di Morales e la sua famiglia, in contrasto con l’impegno di Milagro,

Horacio Verbitsky, giornalista investigatore e scrittore, è autore di ventuno libri su temi politici, militari, economici, ecclesiastici e di diritti umani. I suoi lavori, tra i quali El Vuelo, sono un importante contributo alla conoscenza della dittatura militare argentina e dei suoi crimini. Presiede il CELS (Centro de Estudios Legales y Sociales), è membro del consiglio di amministrazione di Human Rights Watch e del Consorzio Internazionale del giornalismo investigativo. E’ membro, inoltre, del consiglio direttivo della Fondazione del nuovo giornalismo latinoamericano da quando Gabriel Garcia Márquez l’ha fondata.

Sull’ultimo numero di Le Monde Diplomatique italiano curato da Geraldina Colotti c’ è una buona recensione di Diego Kenis del libro di Horacio Verbitsky. Il libro andrebbe tradotto e diffuso in Italia. Segnalo un’intervista a Horacio Verbitsky su Milagro Sala rilasciata all’agenzia giornalistica Paco Urondo.

http://www.agenciapacourondo.com.ar/violencia-institucional/los-jueces-de-la-corte-no-opinan-sobre-el-caso-milagro-sala-porque-son

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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