REDNEWS

I dati dell’indagine condotta dall’Istat sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale relativi al 2016 mostrano una ‘significativa’ crescita del reddito ‘associata ad un aumento della disuguaglianza economica’. Insomma i ricchi sono sempre più ricchi, mentre cresce il numero di coloro che vivono o rischiano di cadere in povertà. Il reddito netto medio annuo per famiglia è pari a 29.988 euro, circa 2.500 euro al mese, con un incremento percentuale del +1,8 in termini nominali e del +1,4 in termini di valore d’acquisto. Circa metà delle famiglie percepisce un reddito annuo di 24.522 euro, mentre nel Sud rimane, nonostante la crescita del +2,8%, a 20.557 euro, circa 1.713 euro mensili. La crescita del reddito è diversa tra le categorie sociali. Per il 20% più ricco della popolazione l’incremento è maggiore, in particolare per i redditi derivanti da lavoro autonomo. Il rapporto ‘equivalente‘ tra quello percepito dal 20% della popolazione più ricca e il corrispondente più povero è aumentato da 5,8 a 6,3. L’Istat stima che il 30% delle persone residenti in Italia, vale a dire circa 18 milioni di individui, è a rischio povertà o esclusione sociale, percentuale in aumento rispetto al 2015 quando era pari al 28,7%. Nel Mezzogiorno la probabilità di cadere in una condizione d’indigenza e bisogno è del 46,9%, in crescita dal 46,4% del 2015, ed è in aumento anche nel Nord-ovest (21,0% da 18,5%) e nel Nord-est (17,1% da 15,9%), mentre è stabile nel Centro (25,1%). A rischio povertà o esclusione sociale sono soprattutto le famiglie numerose con cinque o più elementi (43,7%), la situazione peggiora anche per quelle con uno o due componenti. Quando si annunciano con enfasi i risultati positivi sull’incremento del Pil e dei posti di lavoro occorrerebbe ricordarsi anche di questi dati e del fatto che milioni d’italiani vivono in condizioni sociali difficili e che la ripresa economica anziché ridurre sta aumentando le disuguaglianze ed incrementando il divario economico e sociale tra il Centro-nord sempre più ricco ed il Sud sempre più povero ed assistito. I nostri politici invece di parlare di taglio delle tasse e di banche dovrebbero occuparsi di chi è disoccupato o vive con la pensione al minimo e fa fatica ad arrivare a fine a mese, mentre c’è chi continua ad arricchirsi e non sa che farsene del ‘superfluo’ che ha a disposizione.

Fonte: istat.it

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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