Francesco Cecchini
NUOVO ANNO BERBERO.
Una vittoria per gli Amazighs, Uomini Liberi. Il 12 gennaio 2018, data dell’anno nuovo anno berbero, sarà quest’anno, e per la prima volta, festa nazionale in Algeria. La decisione è stata presa dal Presidente della Repubblica Abdelaziz Bouteflika nel corso Consiglio dei Ministri, alla fine del 2017 ed è stata comunicata con un annuncio ufficiale. Una delle più antiche e importante rivendicazioni del popolo berbero o amazigh è stata finalmente soddisfatta. E’ una vittoria per il popolo berbero, che ha anche ottenuto la creazione di un’Accademia algerina della lingua berbera. Bouteflika ha anche chiesto che non venga ostacolato l’insegnamento della lingua berbera, già previsto dalla Costituzione. “Questa decisione come tutte quelle già adottate a vantaggio della nostra identità nazionale nella sua tripla componente, islamica, araba e berbera, rafforzerà l’unità e la stabilità nazionale, nel momento in cui molteplici sfide interne e regionali ci si pongono davanti”, ha detto Bouteflika. La decisione presidenziale è, in effetti, una reazione alle prese di posizione fatte recentemente da giovani studenti, che hanno organizzato manifestazioni in diverse città della Cabilia. Questa è una delle principali richieste degli attivisti della causa berbera sin dagli anni ’80. I berberi algerini vivono in Cabilia e da tempo, in particolare dalla rivolta studentesca del 1980, hanno lottato e lottano per il riconoscimento della loro lingua e cultura. Una gran parte della popolazione algerina è composta da una base etnica berbera. Va ricordato che il premio Nobel Albert Camus, giornalista e comunista realizzò dal 5 al 15 giugno 1939, per il quotidiano comunista Alger-Républicain, un reportage Misère de la Kabilie. Albert Camus racconta la povertà e la sofferenza in Kabilia, ma mette in luce anche lo spirito di indipendenza di quel popolo e l’organizzazione democratica dei loro villaggi.
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Durante il suo soggiorno per ragioni di salute ad Algeri, dal febbraio al maggio 1882, Karl Marx forse, non è sicuro, andò anche in Cabilia. Allora Tizi Ozou distava meno di una giornata di calesse da Algeri. Comunque, in riferimento all’organizzazione sociale berbera Karl Marx parlò di comunismo primitivo. Marx racconta la sua permanenza ad Algeri in un epistolario che invia al suo amico e compagno Engels, al genero Paul Lafargue e alle figlie. Tutta la corrispondenza si trova nelle «Lettres d’Alger et de la Cote d’ Azur» (Edizioni Le Temps des Cerises, Parigi 1997) che sono la base sicura per una ricostruzione storica di cosa ha fatto in quei due mesi e mezzo. Nelle lettere riferisce quello che il giudice Fermè racconta delle ingiustizie del regime coloniale francese, con condanne a morte e torture per casi di furto. Commenta anche la presenza di proprietà comunitaria nella società berbera in Kabilia, convinto che, quando in Europa la classe operaia, vincerà questi popoli potranno passare direttamente al comunismo senza vivere una fase capitalista.
http://ancorafischia.altervista.org/karl-marx-ad-algeri