Carla Mariani, memoria storica Rete Italiana di solidarietà con le Comunità di Pace e in resistenza civile colombiane, Colombia Vive! Onlus

Anversa, Malle, ( Belgio) 11 febbraio 2018 Rete europea di solidarietà con la ColombiaIl 10, 11 e 12 febbraio appena trascorsi, si è tenuto ad Anversa (Belgio), il 2° Incontro della Rete Europea di Solidarietà con la Colombia al quale ha partecipato, insieme ad altre organizzazioni europee, la Rete Italiana di Solidarietà con le comunità di pace e in resistenza civile colombiane, Colombia Vive! Onlus. L’obiettivo della Rete europea è, in generale, quello di tutelare i Diritti umani in Colombia ed appoggiare il lavoro dei Difensor@ dei diritti Umani e, in particolare, accompagnare e proteggere la Comunità di Pace di San José de Apartadó (Urabá, Antioquia), una comunità contadina che in 21 anni di resistenza nonviolenta alla guerra e allo sfollamento forzato, ha dovuto resistere a 300 assassinî e 900 violazioni ai diritti umani: una aggressione sistematica chiaramente tipificata nello Statuto di Roma come Crimine di Lesa Umanità. Nonostante la firma degli Accordi di Pace e la completa smobilitazione delle FARC, trasformate ora in partito politico (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Comun), sono continuati in Colombia gli assassinî selettivi dei leaders sociali, più di 100 nell’ultimo anno, come riportano gli Organismi Internazionali di tutela dei diritti umani e come informano prestigiose testate colombiane come El Spectador . Di nuovo, per lennesima volta in maniera sfrontata, il governo colombiano è inadempiente con quanto pattuito negli accordi di Pace. Secondo la relazione dellOIAP ( Observatorio de seguimiento e Implementación de los Acuerdos) al mese di gennaio 2018, dei 6 punti dellAccordo solo il 18,3% è stato rispettato. Le diverse fonti di informazione danno cifre discordanti riguardo ai difensor@ e leaders assassinati, ma anche se i numeri non coincidono, la realtà è sempre la stessa: in Colombia si continuano ad ammazzare leaders sociali e difensor@ dei Diritti umani. Grazie al consolidarsi dellimpunità ed alla totale inadeguatezza delle misure di protezione per coloro che sono alla testa dei movimenti sociali di base, nel mese di gennaio del 2018 sono già 27 i leaders sociali assassinati. Come se non bastasse la regione di Urabá, così come altre regioni della Colombia, stanno vivendo una quasi completa paramilitarizzazione del territorio, soprattutto nelle zone dove maggiore è linteresse dello sviluppo agropastorale e dellindustria mineraria. L’incontro si è concluso con la presentazione al Parlamento Europeo dell ” Informe de la Comisión Internacional de verificación de Derechos Humanos en Colombia, alla quale ha partecipato Germán Graciano Posso , rappresentante legale della Comunità di Pace di San José de Apartadó, presieduta da Javier Couso deputato di IU( Izquierda Unida) nel Parlamento Europeo. La relazione riporta le osservazioni della Commissione europea che ha visitato la Colombia nel marzo — aprile del 2017, composta da deputati, sindaci e consiglieri di vari paesi e da diverse associazioni europee, tra cui la Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive! rappresentata da Luigino Ciotti.Allincontro, celebrato nel Parlamento Europeo hanno partecipato 40 persone provenienti dal Belgio, Italia, Svizzera, Austria e Spagna, in rappresentanza delle organizzazioni che accompagnano la Comunità di Pace di San José de Apartadó, Red Flamenca solidaridad con Colombia, Solidaridad Socialista Bélgica (SOLSOC), Rete italiana di solidarietà con le Comunità di Pace colombiane Colombia Vive! ( Comunidad de Paz de San José de Apartadó), Rete Internazionale dei Diritti Umani (RIDH) Svizzera, Oficina Internacional por los Derechos Humanos-Acción Colombia (OIDHACO, Belgio), Plataforma de Burgos para apoyo a la Comunidad de Paz de San José, e XXI Solidario (Rivas). Erano presenti anche i volontari delle organizzazioni di accompagnamento internazionale in loco: Brigate di Pace (PBI), Operazione Colomba (corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, Italia) e FOR (Austria) che accompagnano fisicamente i Difensor@ dei Diritti umani, compresi i leaders della Comunità di Pace di San José de Apartadó, costantemente minacciati. Solo la presenza internazionale dei cittadini europei e statunitensi riesce ad assicurare loro una qualche protezione. E stato il caso di Germán Graciano Posso, che recentemente ha subito un tentativo di assassinio per mano di alcuni membri del gruppo paramilitare AGC ( Autodensas Gaitanistas de Colombia). Nella sua testimonianza diretta, Germán ci ha detto che da quando è stato eletto rappresentante legale della Comunità ha iniziato a ricevere pesanti minacce, che sono diventate realtà lo scorso 29 dicembre , quando la Comunità ha subito appunto un attacco paramilitare armato. La presenza dellaccompagnamento internazionale ed il coraggio dei membri della Comunità di Pace sono riusciti a disarmare ed a fermare due dei cinque paramilitari, scongiurando che avesse luogo un nuovo massacro. Due giorni dopo con un atto pubblico, la Comunità di Pace di San José de Apartadó, alla presenza del Difensore del Pueblo e del vescovo di Apartadó, ha consegnato nelle mani della Fiscalía General de la Nación ( corrispondente alla nostra Procura) i due paramilitari disarmati e fermati, che già il giorno successivo sono stati rimessi in libertà. Gli obiettivi dellincontro sono stati: rafforzare la Rete Europea, conoscere la situazione reale dopo la firma degli Accordi di Pace in Colombia e concertare le azioni da realizzare in questo nuovo anno per migliorare i processi interni alla Rete perché il lavoro di accompagnamento sia più efficace, come le Azioni Urgenti dirette alle autorità colombiane civili e militari e agli organismi internazionale di tutela dei diritti umani, a seguito delle denunce che ci a giungono dalle Comunità e dai difensor@ dei diritti umani; il lavoro di pressione nei confronti dei rappresentanti politici, parlamentari ed amministratori locali, perché conoscano la situazione ed attività di sensibilizzazione nei nostri rispettivi territori. Infine, presentare nei luoghi che riusciremo a raggiungere, l Informe de la Comisión Internacional de verificación de Derechos Humanos en Colombia. In conclusione, abbiamo potuto constatare che, dopo la firma degli Accordi di Pace, non solo la situazione in Colombia non è migliorata, ma al contrario gli attacchi alle comunità, le minacce, le violazioni ed assassinî ai collettivi e difensor@ dei Diritti Umani, si sono incrementate. La presenza internazionale tanto come accompagnamento in loco, così come laccompagnamento politico delle diverse associazioni ed organizzazioni europee che formano la Rete, sono ora più importanti che mai. Come ci diceva Germán “senza di voi che siete la “Famiglia” della Comunità, noi non esisteremmo, già da tempo ci avrebbero massacrato. La Comunità di Pace assicura che sta rivivendo il terrore degli anni Novanta. Tornano attuali le parole dellindimenticabile Eduardo Galeano, quando dice che Il problema in América Latina è che la storia tende a ripetersi come tragedia. Infine, la Rete Europea continuerà a lavorare perché la Pace in Colombia sia una realtà, con la garanzia che le persone che in quel paese lavorano perché questo sia possibile possano rimanere vive. La richiesta di Verità, Giustizia, Riparazione e Garanzia di non ripetizione è ora più necessaria che mai.
Narni, 18 febbraio 2018

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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