Aggressione di stampo fascista a un militante di Potere al Popolo. E’ accaduto a Ponte Felcino

di Ercole Olmi

Finale con lame di campagna elettorale. Lo stile è quello consueto dei fascisti: quattro-cinque contro uno. Un trentasettenne è stato accoltellato, in maniera comunque non grave, mentre – secondo quanto riferito da lui stesso agli investigatori – stava affiggendo dei manifesti elettorali di Potere al popolo alla periferia di Perugia. Su quanto successo nella zona di Ponte Felcino sono in corso accertamenti da parte della Digos della questura che sta cercando di ricostruire l’accaduto.

La polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa. Giunta sul posto la volante non ha però trovato alcuno. In base a quanto poi riferito dal trentasettenne alla polizia, l’uomo è stato accerchiato da alcune persone non ancora identificate. È stato quindi colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro uomo che era con lui è stato colpito alla testa. Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi. Hanno agito in quattro e con il volto coperto gli aggressori dei due attivisti di Potere al popolo colpiti nella notte a Perugia, uno con un’arma da taglio e l’altro da botte alla testa. «Ci hanno accerchiato in quattro. Coi bastoni. C’è stata una colluttazione. Quando sono scappati mi sono accorto che avevo i pantaloni imbrattati di sangue e la giacca squarciata. Mi hanno accoltellato alle gambe e alla schiena. Ho rischiato di essere ucciso», ha detto uno degli attivisti aggrediti al sito Umbria24.

«Tutta la nostra solidarietà ai due compagni di Potere al popolo accoltellati a Perugia mentre facevano affissione – dichiarano Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato di Potere al popolo e Andrea Ferroni, portavoce dei Giovani comunisti e candidato di Potere al popolo, capolista in Umbria -. Le modalità dell’aggressione sono inequivocabilmente quelle che caratterizzano i gruppi di estrema destra, da anni, nel silenzio e nella distrazione della politica e delle istituzioni. Dopo la assai strana aggressione al militante di Forza Nuova a Palermo, diventa sempre più evidente che qualcuno stia gettando benzina sul fuoco, per creare un clima che giustifichi un governo di “larghe intese”. L’aggressione di Palermo ha i tratti della messinscena e della provocazione, come d’altronde le dichiarazioni di Fiore. Di sicuro non ha una matrice antifascista. Troppi apprendisti stregoni stanno da tempo dando spazio all‘estrema destra dopo aver legittimato la finta “emergenza immigrazione”, al fine di chiamare a raccolta le forze “responsabili” e “moderate”. Il ministro Minniti, invece di reprimere a suon di manganellate le manifestazioni antifasciste, avrebbe dovuto operare per lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e impedire la loro presentazione alle elezioni.
La lotta al fascismo per questi signori serve solo in campagna elettorale per invocare il voto utile. Forza Nuova e Casa Pound servono per portare ai seggi elettorato deluso mettendogli paura? Non accettiamo di farci ingabbiare nella spirale degli opposti estremismi.
Restiamo umani.
Questa violenza serve a far dimenticare che le politiche di centrodestra e centrosinistra hanno reso più poveri e senza futuro milioni di italiani. Cominciamo a sentire la puzza delle peggiori stagioni della storia italiana.
Chiediamo alla Prefettura un intervento risoluto per individuare i colpevoli del grave fatto di Perugia».

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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