Aggressione di stampo fascista a un militante di Potere al Popolo. E’ accaduto a Ponte Felcino
di Ercole Olmi
Finale con lame di campagna elettorale. Lo stile è quello consueto dei fascisti: quattro-cinque contro uno. Un trentasettenne è stato accoltellato, in maniera comunque non grave, mentre – secondo quanto riferito da lui stesso agli investigatori – stava affiggendo dei manifesti elettorali di Potere al popolo alla periferia di Perugia. Su quanto successo nella zona di Ponte Felcino sono in corso accertamenti da parte della Digos della questura che sta cercando di ricostruire l’accaduto.
La polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa. Giunta sul posto la volante non ha però trovato alcuno. In base a quanto poi riferito dal trentasettenne alla polizia, l’uomo è stato accerchiato da alcune persone non ancora identificate. È stato quindi colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro uomo che era con lui è stato colpito alla testa. Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi. Hanno agito in quattro e con il volto coperto gli aggressori dei due attivisti di Potere al popolo colpiti nella notte a Perugia, uno con un’arma da taglio e l’altro da botte alla testa. «Ci hanno accerchiato in quattro. Coi bastoni. C’è stata una colluttazione. Quando sono scappati mi sono accorto che avevo i pantaloni imbrattati di sangue e la giacca squarciata. Mi hanno accoltellato alle gambe e alla schiena. Ho rischiato di essere ucciso», ha detto uno degli attivisti aggrediti al sito Umbria24.
Restiamo umani.
Questa violenza serve a far dimenticare che le politiche di centrodestra e centrosinistra hanno reso più poveri e senza futuro milioni di italiani. Cominciamo a sentire la puzza delle peggiori stagioni della storia italiana.
Chiediamo alla Prefettura un intervento risoluto per individuare i colpevoli del grave fatto di Perugia».