Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Matteo Salvino - (foto da lindro.it)
Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Matteo Salvino – (foto da lindro.it)

In seguito alla cocente disfatta elettorale il PD, dopo attenta analisi, è giunto alla conclusione che per risolvere la crisi politica e di consenso sia sufficiente intervenire nell’ambito della propria organizzazione interna arrivando alla definizione di una nuova leadership condivisa.

Riguardo le catastrofiche “riforme” che hanno messo in ginocchio il sistema scolastico e sanitario oltre che quello del mondo del lavoro permane l’ostentata presunzione di aver operato in modo corretto e che l’elettorato non ne abbia colto i presunti benefici .

Resta l’ultimo regalo fatto al Paese : la legge elettorale.

Legge concepita, secondo me,  per spingere l’Italia verso un governicchio di scopo, una grande e variegata coalizione supportata magari da qualche mente illuminata, i tristemente noti “tecnici”.

Ed è singolare vedere sempre più spesso in tv la Fornero o Cottarelli, a cosa ci stanno preparando?

La Lega con  Salvini , braccio operativo di zio Silvio, continua a parlare demagogicamente alla pancia degli italiani, pancia vuota da troppo tempo il cui appetito spinge a rimuovere dalla memoria fatti importanti.

Il M5S dal canto suo con Di Maio , tronfio del successo elettorale, non riesce a trovare un punto di equilibrio e cerca comunque di creare elementi di rottura nell’ambito delle diverse coalizioni (centro destra e centro sinistra). Certamente fra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare …..confuso e felice.

A questo contesto di instabilità politica nazionale si aggiungono  crisi di livello internazionale che in questo momento richiederebbero la presenza di un Governo autorevole.

A fronte quindi  di un risultato elettorale chiaro ed inequivocabile il PD dovrebbe, a mio parere,  prendere coscienza, capire il vero motivo della disfatta elettorale, smettere di negare evidenze che vengono dalla vita reale di ognuno di noi.

E’ poi cosi difficile dire : “Abbiamo sbagliato quasi tutto, vi chiediamo scusa per aver tradito il popolo ed i nostri stessi ideali. Si riparte cercando di rimediare ai danni fatti a partire dal ripristino dell’Art.18 e dal superamento del jobs act in modo da garantire dignità alle persone”.

Certo ovviamente le cose che dovrebbero  dire sarebbero tante ….. ne hanno fatte di “riforme”…. di bonus e salvataggi vari…

In questi termini, con la presa di coscienza degli errori fatti, il concetto di una leadership condivisa avrebbe forse un senso, sempre che la stessa sia costituita  da persone nuove e  lontane dalle logiche renziane.

L’unico modo per ricreare un vero partito di centro sinistra potrebbe essere  quello di ripartire dagli ideali , ripartire in  modo coerente, in modo fattivo e concreto dai problemi reali che le persone vivono sulla propria pelle.

Porte aperte dunque per uscire ma soprattutto per entrare ….

Sarebbe bello, mi piace sognare ….. certamente resterà un’utopia.

In realtà andiamo al galoppo verso la fine della sinistra italiana, prepariamoci al prossimo governo tecnico….

Governo tecnico o di coalizione che servirà per spianare la strada alle destre mentre la famosa leadership condivisa del PD ci spiegherà che noi italiani non abbiamo  capito quanto bene abbiano fatto per noi i governi targati Letta, Renzi, Gentiloni.

L’unica speranza è che una volta toccato il fondo non resti altro da fare che risalire, tuttavia pensando al contesto politico nazionale con particolare riferimento alla sinistra ed al PD mi viene in mente una frase letta da qualche parte  “… quando credevo di aver raggiunto il fondo mi accorsi che stavo scavando …”.

Aspettiamoci quindi questa svolta a destra, ovviamente con la nostra bella e capace leadership condivisa che sta alla finestra, sono cicli che purtroppo si devono compiere e che forse potranno dare la forza necessaria per far rinascere la sinistra italiana.

By Peter

 

Di Peter

Anni di militanza politica iniziati con il PDS hanno portato la sua deriva sinistroide passando per PD e PDCI ad aderire per un breve periodo anche a Rifondazione Comunista per poi lasciar perdere... Per oltre 10 anni ha fatto sindacato nella FIOM , con grande amarezza anche questa esperienza si è conclusa. Credo che "bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà" (Eskimo, Francesco Guccini). Perchè scrive? Forse perchè "sta ancora a rosicà", forse perchè vede troppa gente che sta male e troppa che non capisce la realtà che viviamo plagiata da un'informazione farlocca.

Un pensiero su “PD: il problema è la leadership condivisa …. Verso la svolta destra.”
  1. Analisi reale, sintetica è cruda di una situazione veramente preoccupante.
    Concordo con la previsione di una svolta del paese a destra.

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