di Maurizio Guccione

Non so se Stefano Rodotà, che ci manca moltissimo, sarebbe stato d’accordo con l’atteggiamento di queste ore da parte del Quirinale, in merito al rigetto di nominare un Ministro del costituendo Governo M5S – Lega. Il fatto ha determinato, negli effetti pratici,il fallimento del nuovo Esecutivo, o meglio, ha sancito l’enorme difficoltà da parte delle due forze partitiche, a dar vita a un Governo. Lo dico da persona che non solo non ha votato una delle due formazioni, ma che ha dato la propria fiducia a un Partito – Potere al Popolo – che nemmeno è riuscito a entrare nell’emiciclo. Dunque, la mia domanda è prettamente “istituzionale” e vuole lanciare, semmai, il dubbio sul ruolo ancillare che l’Italia incarna all’interno della cosiddetta Unione Europea, un concetto, questo, che rimaniamo in attesa di conoscere meglio se non, solo e unicamente, per gli aspetti economici e finanziari che rappresenta, per gli intrecci di potere, per le torbide acque che gestisce. Ovvero per tutto quello che ha a che fare con i grandi interessi e non – come si vorrebbe far credere – con la tutela dei diritti dei cittadini, dei popoli. Su questo Governo mai nato, i dubbi sono stati moltissimi. Così come le preoccupazioni. Ma ciò che dovrebbe maggiormente interessare è la modalità adottata. Fanno paura Lega e 5Stelle o fa paura il rischio che un “Sistema”, quello appunto che accennavo prima, possa essere messo in discussione? Il cambiamento, seppure teorizzato da due forze a me distanti, è motivo di interventi “a legioni quadrate” da parte di chi non vuol mettere in dubbio l’equilibrio europeo delle finanze e dei profitti? Mi viene da pensare che certe reazioni siano costituite da ben organizzati blocchi di potere (politico, economico, sociale) che agiscono in nome e per conto di un Grande Osservatore: bracci operativi sui territori, Governi con le loro articolazioni e i loro architravi di sostegno a quel desiderata imperante. Ed è questo un Governo che non inizierà mai, proprio come nel 1978, nel mese di maggio, il giorno 9. Per altri motivi.

Non siamo preoccupati del fatto che Lega e 5Stelle non governeranno il Paese, anzi. Ma per tutto il resto sì, dobbiamo esserlo: non per ragioni di “sovranità” che non ci appartengono declinate come sappiamo, bensì per modalità che, spacciate a salvaguardia di un Popolo, rendono ultimi i principi e le tutele per i cittadini sanciti dalla Costituzione, rispetto alla quale si dà peso oppure no.

Di Maurizio Guccione

Ha svolto attività sindacale nella Cgil negli anni Novanta, nel comparto sanità. Ne è uscito volontariamente perché sostiene che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e quel mare si stava intorbidendo. E’ stato iscritto al Pci, Rifondazione Comunista e al PdCI: rimane fedele a quelle idee, mantenendo quale stella polare Antonio Gramsci, la Resistenza e la Costituzione anche in assenza di una tessera in tasca. Giornalista pubblicista , ha collaborato con i quotidiani toscani, una tv privata e con la rivista dell’Università di Pisa “Scienza e Pace”. Ha scritto quattro raccolte di poesie e altre ne pubblicherà se le giornate saranno meno frenetiche (“…nemmeno dentro il cesso possiedo un mio momento…” di F. Guccini). Lavora nella sanità pubblica, ormai sempre meno pubblica e giusta.

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