Brasile messo a durissima prova dallo sciopero dei camionisti indetto oltre una settimana fa. La maggior parte dei camionisti continua ad occupare le strade e chiede apertamente un intervento militare per rovesciare il governo. Il presidente Temer in un discorso tenuto durante la cerimonia di insediamento del nuovo ministro della Segreteria generale della presidenza, Ronaldo Fonseca si è detto “assolutamente certo” che a brevissimo le proteste cesseranno e che la fine delle manifestazioni darà “molta tranquillità” al paese.
Lo sciopero dei camionisti in Brasile è iniziato nella notte di domenica 20. Gli autotrasportatori si rifiutano di consegnare le merci e bloccano le principali autostrade del paese. Una situazione che sta portando a gravi conseguenze nella vita quotidiana dei brasiliani: scarseggia la benzina in tutte le città brasiliane, con la maggior parte dei distributori che hanno chiuso i battenti per assenza di carburante, iniziano a mancare beni di prima necessità nei supermercati, scuole e università sono chiuse, gli ospedali registrano carenza di strumenti medici e medicinali e non vi è carburante sufficiente neanche per garantire l’attività delle vetture dei vigili del fuco, polizia e delle ambulanze. Gli aeroporti stanno cancellando decine di voli a causa della carenza di cherosene combustibile.
Il presidente brasiliano, Michel Temer, ha decretato l’uso delle Forze Armate per sgomberare le strade, ma i militari non sono riusciti a riportare la situazione alla normalità. Ma Temer ha anche deciso di cedere alle richieste con un discorso a reti unificate in cui ha annunciato tra le altre cose la riduzione del prezzo del diesel e dei pedaggi per i camion, per un costo totale di 10 miliardi di reais (circa 2,5 miliardi di euro).