Ah, gli Stati Uniti! Passiamo da separare i bebè indigeni dai loro genitori (per poi sterminarli), a rubare bebè dai loro genitori schiavi (per poi rivenderli come schiavi), per costruire un paese basato sul lavoro infantile (lavorando in fabbriche dagli otto anni), per imprigionare bambini giapponesi-americani in campi di internamento, per permettere che sacerdoti abusino sessualmente di bambini per decadi, per dare obbligatoriamente bacinelle di sciroppo di mais, alto in fruttosio, giù per la gola dei bambini fino a che la metà di loro formano parte di un’epidemia di obesità infantile, per trasformare le nostre scuole in campi di sterminio perché amiamo le nostre armi più di quello che amiamo i nostri bambini.
Chi pretendiamo ingannare? Basta di farci i sorpresi sul fatto che Trump sta sequestrando bambini ispani, separandoli dai loro genitori, fingendo che questo “non è quello che siamo”. Sì, lo è. E lo è stato sempre. Non dicano più che Trump sta violando “i nostri valori statunitensi”. Abusare di bambini è un valore storico statunitense. Siano orgogliosi, gli statunitensi: Trump siamo noi.
Per finire con questa pazzia dobbiamo smettere di raccontarci storie di fate sul passato e confrontare il presente, mettendoci anima e corpo sulla linea di fuoco, in difesa di questi bambini. Verifichino, nella zona dove vivono, dove sono rinchiusi i bambini che la Sicurezza Nazionale ha sequestrato -18 stati hanno carceri dove hanno rinchiuso questi bambini; nella mia area, Grand Rapids (Missouri), sono a“Bethany Christian Services”, luogo finanziato da Betsy DeVos. Vadano, circondino l’edificio e non si ritirino fino a che questi bambini si riuniscano coi loro genitori. Se questi fossero i vostri figli, è esattamente quello che fareste. Anche loro sono i vostri figli.
di Michael Moore
da Rebelion
tradotto da Ida Garberi
http://it.cubadebate.cu/notizie/2018/06/26/chi-pretendiamo-ingannare/